Come ci si potrebbe esattamente aspettare da un gioco monumentale di From Software, Sekiro: Shadows Die Twice
è un gioco molto denso, sia in termini di gameplay, sia per quanto
riguarda la sua precisa "mitologia" di riferimento. Anche se la storia e buona parte della narrazione è relativamente semplice da seguire, durante quasi tutta l'esperienza di gioco - specialmente se paragonata a scenari e ben più complessi, offerti in titoli come Dark Souls e Bloodborne
- ci sono ancora molti dettagli piuttosto intricati da disfare su questo titolo spettacolare, per
riuscire a configurare esattamente questo meraviglioso titolo, ambientato durante l'era giapponese Sengoku e colmo di
riferimenti ed aspetti storici e culturali molto interessanti da scoprire.
In questo primo articolo, a
cui ne seguiranno altri, ho deciso di usare i termini (parzialmente)
errati della traduzione usa/italiana, sia quelli originali giapponesi. Sarà una trattazione non eccessivamente complessa ma lunga, poiché Sekiro contiene molti
aspetti legati alla cultura, alla tradizione e alla religione, oltre che
ai suoi canoni estetici giapponesi ben definiti.
Per grandi linee la trama principale di Sekiro è
ambientata in uno scenario devastato dalle guerre interne di diversi
nobili clan e segue da vicino le vicende di uno shinobi con un braccio
solo che tenta di proteggere e servire l'Erede del Retaggio Divino del Drago, il suo Signore feudale o per meglio far capire, il suo piccolo Principe.
I temi
fondanti di Sekiro sono principalmente incentrati sull'idea
d'immortalità, la corruzione religiosa, la ricerca dell'illuminazione, e si focalizza sulle
conseguenze che derivano dall'abuso di tale dono e l'esistenza di una
linea sottile tra la vita e la morte.
C'è un'incredibile quantità di
contenuti da analizzare e da
catalogare minuziosamente nel nuovo gioco di From Software, anche se non
vuole essere un meticoloso tuffo nella storia giapponese a differenza di
altri giochi come Nioh o Ghost of Tsushima, e parimenti a ciò non si concentra nemmeno nelle sue
implicazioni leggendarie, come fu specificato in numerose occasioni dallo
stesso director Hidetaka Miyazaki. Credo possa essere molto interessante esaminare da
vicino alcune delle tematiche affrontate nel titolo ed analizzare le
numerose ispirazioni al folklore che emerge durante tutta la fruizione
videoludica.
Iniziamo dunque. Il viaggio è lungo e pieno di suggestioni.
"Kegare" è un termine religioso shintoista, esso rappresenta l'idea di contaminazione ed inquinamento dello spirito e del corpo. Lo Scintoismo (Shintō) è la religione ufficiale attuale giapponese, fu introdotta in Giappone durante il Periodo Meiji (circa 1867-1912) e sostituì definitivamente il Buddismo e anche il Cristianesimo, fortemente contrastato durante il periodo precedente (Periodo Tokugawa n.d.a ). Lo Shinto/Shintoismo è una religione politeista e spiritualista, di ardua classificazione, che pone l'imperatore del Giappone ad essere riconosciuto come un vero e proprio dio vivente. Lo Shinto è anche una religione animista, straboccante di divinità (kami), spiriti guardiani e molteplici forze della natura che agiscono a favore o meno, verso l'uomo. Le sue basi possono essere riassunte in questi tre aspetti: famiglia, natura e pulizia. La famiglia è senza dubbio il nucleo principale della vita di una persona, è il gruppo attraverso cui una persona cresce e da cui eredita un approccio e una visione del mondo ben precisa. Di conseguenza lo Shinto pone su questi aspetti una grande importanza, il nucleo familiare è del resto un fondamento necessario al benessere e alla salute psicofisica dell'individuo, e come tale va tutelato ed in particolare, mantenuto armonico durante tutto il corso della nostra vita. Del resto la famiglia ha una grande importanza in Giappone. La natura è parimenti sacra ed inviolabile, in quanto espressione del divino; conservare un contatto con essa comporta il raggiungimento della completezza e della felicità e significa mantenersi spiritualmente vicino ai kami. Come tale precetto impone, la natura va rispettata, venerata e soprattutto tutelata, poiché è da essa che deriva l'equilibrio stesso della nostra vita e della nostra esistenza terrena.
* Si tratta di una mera credenza, che ci siano ben otto milioni di kami nello Shinto, un numero che, nella cultura tradizionale giapponese, può essere considerato sinonimo di infinito.
La pulizia del corpo e dei luoghi infine, è a sua volta una componente essenziale dello Shintoismo, pulizia consente purezza, e la purezza è una delle massime virtù aspirabili per l'uomo e la donna. La pulizia è essenziale per condurre una vita armoniosa: il fedele shintoista ne fa largo uso, sia su sé stesso che negli ambienti in cui vive; i templi shintoisti vengono tenuti sempre impeccabilmente puliti dai sacerdoti, ad esempio durante i celebri "matsuri" (festival dedicati ai kami).
In questi giorni, il fedele shintoista prega nei templi, o nella propria casa, assieme alla sua famiglia, invocando benedizioni e buona sorte sui propri cari, per festeggiare le divinità, vengono allestiti feste, processioni e sontuosi banchetti. I matsuri vengono organizzati dai templi o dalle comunità shinto, queste feste giapponesi sono parecchie durante l'anno e si succedono ad un ritmo vertigionoso, vanno da quelle più importanti di carattere tipicamente nazionale, a quelle più nascoste, solitamente officiate nei più piccoli paesi o nelle prefetture isolane. I giorni normali nel calendario dello Shinto sono chiamati "ke" (comunemente "giorno") mentre quelli festivi sono detti "hare" ("soleggiato" o semplicemente "buono"). Un'interessante aspetto che denota una valenza più marcata nei giorni cerimoniali nella vita di un religioso della dottrina shinto. Tornando al concetto del "Kegare", secondo la dottrina shinto non c'è niente di peccaminoso di per sé, nella sporcizia o nell'impurità stessa dell'uomo e quello che lo circonda, piuttosto certi atti creano una sporcizia rituale che una persona dovrebbe cercare evitare di accumulare nel corso della sua vita, specialmente per ottenere una pace mentale e una buona fortuna. Non perché l'impurità sia sbagliata, (dopotutto anch'essa è naturale ed armoniosa ed è parte integrante dell'uomo), ma perché suddetta impuità porta ad una suppurazione della malvagità.
Sbagliare, è dopotutto umano e fa parte della nostra condizione umana del resto, e i kami lo sanno.
Il male e gli atti sbagliati sono dunque chiamati kegare, letteralmente "sporcizia", mentre la nozione opposta è kiyome, letteralmente "purezza". L'uccisione di un essere vivente, ad esempio, dovrebbe essere considerato come atto impuro, ma se fatto con gratitudine e con riverenza nei confronti dell'animale stesso e la ferocia nell'atto di soppressione è ridotta al minimo, praticata solo quando altamente necessario, l'atto stesso non causa "sporcizia " nell'anima dell'uomo. È interessante notare come nello Shinto, il Kegare si leghi al concetto di morte o sofferenza fisica e non accada viceversa. La sporcizia dell'anima è dunque la causa principale della morte, così come la fonte di malattie e di disagi fisici assolutamente naturali come le mestruazioni o l'infertilità. Secondo lo Shinto, quando un uomo/donna arriva al culmine della sua impurità/sporcizia interna, la malattia "死 " lo colpisce.
Interessante questo concetto teosofico, che impatta nella vita comune, e nel nostro caso, nel gioco stesso. Vi ricorda qualcosa gamer? È indubbiamente affascinante questo concetto, specialmente il relazione con i numerosi elementi che espone il gioco di FS come "Il Retaggio del Sangue Divino", "Le Acque Ristagnanti" o "La Fonte Divina", ma più in generale, tutto il gioco Sekiro ha costanti riferimenti su questi aspetti poc'anzi enunciati.
È facile realizzare, ad esempio, come la stessa schermata di morte del gioco, o la malattia del sangue di drago infligga una "sporcizia" ai diversi NPC e richiami in maniera prepotente a questi concetti. Qualunque cosa abbia anche lontanamente a che fare con la morte di un individuo, alla fin fine, si potrebbe legare al kegare e al concetto d'immoralità che ne consegue, ecco cosa ci dice il precetto dello Shinto, questa condizione è qualcosa in origine che doveva essere purificato o da cui proteggersi. È interessante notare che l'acqua è stata considerata fin dall'antichità come un elemento shinto in gran parte utilizzato per purificarsi e consentire a una persona di liberarsi da qualsiasi viziosità. Le numerose fonti per le abluzioni disseminate nei diversi templi in Giappone ne sono una valida testimonianza. L'acqua pulisce e santifica, ha un fortissimo simbolismo religioso, in molte correnti religiose, come nell'Islam, e persino nel Cristianesimo antico. Oggigiorno le acque delle fonti battesimali sono appena sfiorate dai fedeli, mentre un tempo si praticava una sorta di lavacro delle mani e del capo, prima di avvicinarsi al divino. Anche l'acqua è molto importante in Sekiro, specialmente il suo significato in-game.
C'è un altro aspetto che si collega a queste circostanze: per quanto possa sembrare accogliente, placida e tranquilla anche l'acqua ferma ed immota, deve essere considerata attentamente, poiché qualsiasi forma di ristagno può portare alla malattia e quindi al concetto kegare spiegato precedentemente.
Questo aspetto è indirettamente confermato dalla natura stessa che ci circonda, basti pensare alle paludi.
Una palude è un terreno coperto d'acqua stagnante, dentro cui prolifica un ecosistema che si è adattato all'umidità e al conseguente ristagno dell'acqua. Una palude è un ambiente corrotto, nonostante sia composto da elementi puri, come l'acqua o gli alberi, che vengono trasfigurati.
E questo ci porta alla causa principale di tutti i problemi che affrontiamo in Sekiro: l'acqua pura che è caduta dai cieli, ha ristagnato nelle profondità di Ashina, esattamente come avvenne al dio Izanagi che si corrusse. La fonte dell'immortalità in Sekiro che proviene dal Sangue di Drago [Retaggio del Drago] che proviene dal Palazzo della Sorgente diverrà corrotta (vedremo poi questo passaggio in maniera più specifica in futuro)
Mentre le acque di ringiovanimento/ristoro cadevano sul regno di Ashina e cominciavano a depositarsi nelle sue remote profondità - collegate ad un mistico abisso - la stessa acqua iniziava a ristagnare nei recessi del sottosuolo e cominciavano a sorgere problemi tra la gente comune. La stagnazione porta inevitabilmente alla corruzione e così, all'improvviso, l'acqua "magica" che originariamente doveva concedere l'immortalità, non solo non sembrerà più in grado di elergire questo dono ma anzi, conferirà corruzione, impurità ed infine morte. L'acqua stessa è dunque la fonte di corruzione principale in Sekiro, e il motivo principale per cui vediamo così tanto decadimento e contaminazione tra i nemici che affrontiamo nel gioco.
Kuro stesso (il giovane principe che dobbiamo servire) riassume abbastanza bene la situazione quando lo ritroviamo nel Castello di Ashina: egli riconosce che lo stesso Lupo, insieme a tutti gli altri toccati dal Sangue del Drago, stanno subendo questo ciclo infinito di stagnazione, che è esattamente il modo in cui la maledizione dell'immortalità colpisce chi viene in contatto con il suo sangue.
Ora concentriamoci su alcuni aspetti interssanti che riguardano alcuni boss del gioco. In particolare, proprio alla base della Sunken Valley/Valle dei Bodhisattva, affrontiamo la "Guardian Ape/Scimmia Bodhisattva" un enorme scimmione dal pelo bianco, con una propensione particolare a non voler morire definitivamente ed infliggere poderosi attacchi micidiali.
Ci viene detto che questo enorme scimmione guardiano «veglia sul puro Fiore Bianco» sito nel punto più profondo «in cui le acque si sono riunite». La Guardian Ape sembra essere solo un altro boss normale che dobbiamo affrontare e sconfiggere, a prima vista sembra un classico boss "From": grosso e pericoloso. Tuttavia, proprio durante la seconda fase di combattimento ci viene rivelata rapidamente una sconcertante verità: la scimmia è un essere immortale che viene tenuto in vita da un orrendo millepiedi gigante, che risiede nel suo corpo. È un momento genuinamente fantastico in Sekiro che rivela al gamer la vera fonte della corruzione della maggior parte degli NPC, mediante un segmento di puro gioco che conserva perfino un accenno di "chilling moment" [vedi video allegato]
Sapevamo già che morire e risorgere ripetutamente causava la diffusione della malattia della "Corruzione del Drago" ad Ashina (un altro fattore che contribuiva all'impurità nel mondo), ma non era esattamente chiaro come questa corruzione si manifestasse esattamente; oltre ad una breve occhiata agli NPC che tossivano, diventando più deboli, fino al definitivo decesso. I millepiedi di Sekiro sono dunque visti come parassiti e come possibile risultato della corruzione dell'acqua stagnante. Appare inoltre piuttosto chiaro e limpido come questi esseri siano diventati parassiti e quasi certamente riprodotti nell'acqua torbida. Le domande sono quindi più che legittime in questo caso: la Scimmia Guardiana è riuscita ad ingerire un piccolo millepiedi corrotto, solo per farlo crescere inconsapevolmente nel suo corpo? A quanto pare parrebbe essere così, stando alle stesse dichiarazioni di Miyazaki.
Il millepiedi potrebbe essere il responsabile della crescita anormale dell'animale, una rappresentazione metaforica dell'elemento corrotto, l'esatto opposto dell'idea di ringiovanimento che il drago avrebbe dovuto portare ad Ashina e che ci conduce al punto focale successivo: un'interessante disamina tra i draghi ed i millepiedi giganti che il gioco presenta. Prima di congedarci però, una prima nota a margine che si focalizza sui nomi e l'adattamento, in futuro cercherò di passare al setaccio i nomi del gioco meticolosamente.
Di seguito ecco la traduzione corretta dall'inglese al giapponese di alcuni Boss e Mid Boss, grazie ad un utente di Sekiro Italia e alla wikipedia del gioco, recentemente aggiornata. I nomi sono molto importanti per capire alcuni aspetti della storia di Sekiro che successivamente affronteremo.
Gyoubu Masataka Oniwa: 鬼形部 = "Gyoubu il demone"
Falena: まぼろしお蝶 = "Falena fantasma" (intesa come visione fantasma*)
Genichiro Ashina: 葦名弦一郎 = "Ashina Gen'ichiro"
Genichiro Via di Tomoe: 巴流 葦名弦一郎 = "Stile di Tomoe, Ashina Gen'ichiro"
Scimmie del tempio: 見る猿、聞く猿、言う猿、= "Scimmia che vede, scimmia che ascolta, scimmia che parla"
Scimmia Guardiana: 獅子猿 = "Scimmia Bodhisattva" **
Grande Shinobi Gufo: 大忍び梟 = "Grande shinobi Gufo"
Monaca corrotta: 破戒僧 = "Monaca peccatrice/deviata" (che devia dalla retta via del Budda)
Vecchi Draghi dell'albero: 白木の翁たち = "Vecchi nobili dell'albero bianco"
Drago Divino: 桜竜 = "Drago del fiore di ciliegio"
Isshin, lo Spadaccino: 剣聖 葦名一心 = "Santo della Spada, Ashina Isshin" ***
Demone dell'Odio: 怨嗟の鬼 = "Demone del risentimento" (Risentimento profondamente tenuto dentro come il juon)
Gufo (Padre): 義父 = "Patrigno"
* Il termine "fantasma" nel nome di Falena è un riferimento alle illusioni che usa. Infatti i kanji significano "visione, vaga apparizione..."
** Nel nome originale della Scimmia Guardiana, anziché l'ultimo aggettivo, c'è il termine "Bodhisattva"
I kanji per il termine sono questi qui (獅子 ) che, principalmente, hanno il significato di "leone", inteso sia come il felino vero e proprio, sia come un modo per riferirsi ad un animale che troneggia e comanda sulla sua specie. Questi kanji però possono essere tradotti in "Bodhisattva" in futuro vederemo meglio cosa significa esattamente.
*** Isshin, in giapponese, è chiamato 剣聖 (kensei), ovvero "Santo della spada", o "Spada sacra" o Lama "Sacra".
0 Commenti