Dopo un'attesa lunga 11 anni torna in chiave dark Alice e il suo paese delle Meraviglie e noi non potevamo che dedicargli una pagella.
Suona la campanella per Alice Madness Returns, chissà ....
...Promosso o bocciato??!
Alice Madnes Returns pur senza inventare nulla e non discostandosi dai dogmi del classico platform-adventure, servendosi di un mondo di gioco malato ed affascinante riesce a mettere sul piatto spunti di gameplay interessanti. Peccato però che le buone idee di base restino piatte e non adeguatamente approfondite, ciò che emerge in particolare è la riproposizione più volte e più volte delle solite strutture di livelli; l'impressione restituita è dunque quella di un gioco in cui diversi spezzoni sono costruiti col copia-incolla dalla sezione precedente.
Livelli che mancano di ritmo, sin troppo prolissi per le novità nulle o quasi che propongono, imprimeranno presto una spiacevole sensazione di ridondanza nel giocatore, il quale con grande probabilità si troverà annoiato.
Lo stesso uso degli oggetti per interagire con l'ambiente è richiesto sempre allo stesso modo,ridimensionando di molto uno spirito adventure già di base minato dalla progressione molto lineare. Egualmente boriose e semplicistiche le sezioni platform composte da un susseguirsi di salti e situazioni molto simili fra loro.
Riuscite le fasi plattform 2D e il gigantismo, una maggiore presenza di queste di situazioni avrebbe senz'altro aiutato a spezzare la ridondante routine . Problema analogo per gli enigmi “da tavolo”, pochi, sin troppo semplici e simili fra loro.
Il battle system è valido, con armi per il corpo a corpo, lungo raggio e di potenza, dalle forme molto originali. Peccato che la spesa dei denti influisca solo sulla potenza e resistenza delle stesse senza portare all'apprendimento di nuove tecniche che avrebbero certo infuso ulteriore brio ed interesse nei combattimenti, che così finiscono invece col soffrire anch'essi di sindrome da routine, anche a causa della scarsa varietà dei nemici. Gli avversari cambiano prevalentemente nel solo design estetico, in linea col mondo di gioco in quel momento visitato, riciclando invece attacchi e strategia di affronto dai “colleghi” già sconfitti nei precedenti livelli.
Molto male per l'assenza di boss, che si traduce di un'occasione mancata per valorizzare un battle system che meritava certamente maggiore approfondimento.
La telecamera arreca alcuni fastidi mancando talvolta l'inquadratura più opportuna in occasione di alcuni salti e nei momenti coincitati dei combattimenti, inconvenienti comunque velocemente risolvibili riposizionando la visuale tramite pressione dell'apposito tasto.
La risposta dei comandi è buona.
Molta della narrazione avviene attraverso i messaggi reperibili negli stage, che andranno mano a mano a comporre un intricato puzzle da montare, pari per dignità ad un romanzo grazie alla lodevole scrittura di American McGee.
Poco valorizzati però i personaggi simbolo della fiaba, ridotti a fugaci comparse.
Se il gioco tutto sommato non esce con le ossa rotte dalle poco esaltanti considerazioni sul gameplay buona parte del merito va alla realizzazione stilistica delle ambientazioni, ispiratissime, per lo meno sul fronte del concept design, capaci di regalare tanta arte alla vista.
Centratissimo lo stile deformed particolarmente grottesco scelto nella modellazione dei personaggi.
Cali di frame rate, qualche breve blocco ed un comparto grafico generale di basso livello non rendono giustizia alla grande ispirazione artistica che avrebbe meritato tutt'altra valorizzazione sul piano prettamente tecnico.
Pur senza una OST che resti indelebile in mente, il comparto sonoro fa appieno il suo dovere ricreando un'atmosfera cupa, destabilizzante e sempre centrata. Buono il doppiaggio in italiano.
Le circa 20 ore necesarie per il completamento del gioco e la raccolta dei ricordi va in contro tendenza alle rapide campagne dei giochi odierni.
Longevo sì ,ma ironia della sorte fin troppo, livelli troppo lunghi in relazione alla pochezza ludica che offrono, i ricicli abbondano. Disponendo con maggiore imprevedibilità la cadenza degli eventi si sarebbe senz'altro annullato/ridotto drasticamente la sensazione copia-incolla. Meno ore lorde di gioco ma a vantaggio del mordente e della rigiocabilità , minata invece da una struttura di gioco che per molti potrebbe risultare alla lunga pesante.
Da sottolineare la presenza del codice per scaricare gratuitamente American McGee's Alice prequel di Madness Returns che nonostante i 10 anni sul groppone e nessun aggiornamento tecnico-grafico resta ancora interessante da giocare.
CONSIGLI PER GLI ACQUISTI
Consigliato a chi in un videogioco va più alla ricerca di atmosfere e trama piuttosto che del mero gameplay, sul piano strettamente videogiocoso abbiamo buone idee di fondo che restano però non adeguatamente sviluppate; il solito schema di eventi riproposto sino allo sfinimento completa un quadro gameplay che non può definirsi esaltante.
1 Commenti
Bel giochino avete preso in esame :)
RispondiEliminaMadness returns, nonostante alcune pecche, rappresenta quello che cerco principalmente in un videogame: lo stile.
Il genere mi piace e il riuscitissimo comparto artistico valgono più di un'attenzione per questo titolo.
Ci ho speso dei soldi volentieri. E dentro il pacchetto ho trovato anche il primo capitolo. Un extra di gran pregio in quest'epoca di dlc e scene tagliate.