PAGELLONE - Tales of Zestiria

PS3 | PS4 | PC

In attesa dell'uscita giapponese imminente (18 agosto) del nuovo Tales of, Tales of Berseria, previsto in occidente nei primi mesi del 2017, pagellone per Tales of Zestiria.

... Promosso o bocciato?!

 



Il nuovo JRPG della serie Tales of risulta come sempre ottimo nel suo gameplay base tipico del genere, con un buon numero di scenari da esplorare, una difficoltà dignitosa e una componente avventurosa ben riuscita.

Le fasi di combattimento sono decisamente un bel passo avanti rispetto al passato. Quando si tocca un nemico lo scontro avviene sul posto, eliminando quindi la transizione classica fra le fasi di scontro ed il resto dell'avventura. Peccato solo per la telecamera, che negli spazi più stretti tende ad incastrarsi, ma con un po' di accorgimenti e schivate si riesce quantomeno ad arginare il problema.

Per quanto riguarda il combat in sé non ci sono grosse novità rispetto al passato, rimane quindi il sistema basato sulle Arti e gli attacchi fisici che cambiano in base alla direzione della levetta. Una novità ben riuscita sono le fusioni tra i vari personaggi, essenziali per vincere gli scontri contro i boss oppure per distruggere più velocemente i nemici deboli ad un determinato elemento. Se ad esempio troviamo un nemico con elemento fuoco, potremo sfruttare la fusione con un membro del party specializzato nell'elemento acqua e ottenere così un gran vantaggio durante lo scontro. Una meccanica che dona un po' di profondità in più agli scontri, risultando leggermente migliore di Xillia, che appariva decisamente meno strategico.
 




Un JRPG in genere non è mai un titolo immediato e adatto a chiunque, però la curva di apprendimento sarà graduale, con meccaniche che andranno ad aggiungersi man mano durante l’avventura principale. In caso di dimenticanze o distrazioni il giocatore potrà comunque consultare il pratico menù dedicato ai tutorial. L'aspetto più complesso del gioco è quello dedicato alle abilità. Ogni arma, armatura o accessorio avrà un'abilità specifica che verrà raffigurata da vari simboli colorati, ognuno con le sue caratteristiche elementari (fuoco - terra - acqua - vento - non elemento). Questi simboli potranno essere incrociati tra loro per ottenere ulteriori bonus per il nostro personaggio, ma la sua gestione generale, aspetto a me ancora oscuro e poco chiaro anche dopo aver terminato il titolo, poteva essere gestito meglio o addirittura rimosso. Nel complesso un sistema di gioco ben strutturato, mai troppo ostico da comprendere ma comunque ricco di piccole sfaccettature che solo il giocatore più navigato riuscirà a comprendere appieno.







Profondità dei personaggi e narrativa purtroppo risultano inferiori rispetto al precedente Tales of Xillia. Il meglio di sé molto probabilmente lo da proprio nella fasi da "shonen" puro. La storia non risulta però piatta, attenzione. Zestiria in fin dei conti resta un gioco in cui i personaggi crescono durante il viaggio, e dovranno fare i conti con la malevolenza del mondo esterno, alcuni intrighi politici e un tema di fondo sulla "ricerca della felicità dell'animo". Cambia solo il modo in cui viene raccontato, decisamente più leggero.

Il party che ci accompagnerà durante il viaggio non è brutto o mal gestito, ma anche in questo caso stiamo parecchio sotto a Xillia e a tutte le sue meravigliose quest secondarie che andavano ad ampliare tutto il background del mondo di gioco e dei personaggi stessi.






Il comparto tecnico del titolo resta ancora una volta debole. Tralasciando un attimo la sua natura cross-gen, bisogna ammettere che anche su PS4 le cose non cambiano più di tanto. Zestiria resta un gioco che sa di vecchio dall'inizio alla fine, a causa del suo motore grafico leggerissimo e nonostante abbia uno stile che di certo non necessità di chissà quali espedienti grafici elaborati. Pulito, colorato, con uno stile anime sfizioso e dei caricamenti rapidi, ma manca di quel salto qualitativo tecnico da ormai troppo tempo.






Perfino artisticamente questo capitolo non è niente di eccezionale, risultando davvero povero e poco ispirato. Possiamo passare sopra ad una grafica da Collection PS2 se non siamo giocatori esigenti, però buona parte delle città e dei dungeon presenti in questo titolo si dimenticano abbastanza in fretta. A parte qualche foresta e prateria ben realizzata, è un capitolo poverissimo di dettagli. Stessa cosa per i terreni di scontro, le soluzioni grafiche utilizzate e la maggior parte dei mostri normali, che come Xillia sono davvero anonimi (il maiale contadino???). Fortuna per i colori accessi, i filmati stile anime sempre curati e il design dei protagonisti, ma per il resto è un titolo visivamente dimenticabile.






Per fortuna la colonna sonora fa bene il suo lavoro, con tracce avventurose ed epiche quando serve. Nulla di indimenticabile, ma funziona e accompagna più che bene le nostre vicende.





La durata del gioco si attesta sugli standard del genere, quindi una corposa main quest da modellare a piacimento grazie ai vari livelli di difficoltà, un NG+ e tutta una serie di collezionabili e dungeon segreti che aumenteranno la durata complessiva della nostra avventura. Una cinquantina di ore minime sono assicurate.


Consigli per gli acquisti

Tales of Zestiria è un capitolo ancora di transito, che non fa quel passo in avanti tecnico in cui uno sperava. Ottima la timida innovazione per eliminare la transizione tra scontro/esplorazione, ma manca ancora qualcosa da limare da qui in avanti. Resta un'avventura divertente da giocare e molto spensierata, con un combat system che non delude nemmeno questa volta e qualche bel momento narrativo. Perfetto sopratutto per chi vuole provare un JRPG su PS4 o magari iniziare con un capitolo di Tales più tranquillo, ma si è visto decisamente di meglio in passato.

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