SPECIALE -The Witcher III: Il Tempo del disprezzo e della comprensione - PARTE V

In attesa di concludere le gesta di The Witcher III con l'ultimo imperdibile dlc "Blood ad Wine" (temporibus fugit...) Ospitiamo ancora una volta un ricchissimo articolo di Zaza50, con qualche mia piccola aggiunta, completamente dedicato alla prima espansione del gioco "Hearts of Stone" e ad uno dei suoi personaggi più controversi ed eccezionali: Gaunter O'Dimm, Il Signore degli Specchi.
Come sempre l'ossatura dell'articolo è un'analisi narrativa e comparativa con le opere ed i personaggi che l'espansione intelligentemente sfrutta per dipingere questo antagonista. Come sempre è consigliato aver già giocato al titolo onde evitare massicci spoiler su trama e personaggi che potrebbero distruggere l'esperienza di questa splendida avventura aggiuntiva. Giocate a questa espansione e poi, se volete, tornate in questi lidi.

Gaunter O'Dimm 
Disamina sul Signore degli Specchi

Premessa: per comodità ho diviso la disamina in due parti, nella prima parte vi è un libero sfogo ai miei pensieri su Gaunter O' Dimm, il "cattivo" di Hearts of Stone, mentre nella seconda parte ho raccolto, riordinato ed elaborato, un po' di riferimenti - richiami - citazioni - contenute nel personaggio di O'Dimm che reputo interessanti da analizzare. L'articolo presuppone una certa conoscenza dell'espansione Hearts of Stone, tuttavia è sufficiente ricordare solo che Gaunter è il vero nemico dell'espansione, opportune descrizioni favoriranno il fluire i ricordi, se avete portato a termine questa avventura aggiuntiva, rigorosamente da giocare dopo il gioco base.

"Potremmo definirlo arbitrariamente un Demone, o un Diavolo, o un emissario del Maligno, che sfoggia, in una notte senza luna, il suo inganno mortale, ma sarebbero, in fin dei conti, solo bolsi orpelli linguistici"

L'aspetto insignificante di Gaunter, tradisce la sua reale pericolosità,
ed è proprio da questo aspetto che molti giocatori sono stati ingannati







Quando ci si trova davanti ad un Villain di questa caratura e di così indubbio fascino, non ci si può non fermare a meditare su quanto la resa finale di questo cattivo sia straordinaria. 
A termine dell'espansione ed in corso d'opera, Gaunter si presenta come il cattivo che alla fin fine ha pianificato e macchinato dietro tutta la vicenda narrata in Hearts of Stone. Ad onor del vero è lecito pensare che l'abbia stesa fin dal gioco base. Poiché questo piantagrane lo conosciamo fin dal gioco principale. Ma è appunto nella prima espansione che Gaunter assume un ruolo di primo piano: il diavolo del crocevia.
Non voglio gettarmi nelle solite considerazioni tipiche di chi affronta una disamina sui personaggi che compongono lo squisito mosaico personaggistico di The Witcher, su quanto il colore di questo ennesimo riuscito personaggio sia grigio e indefinito, ne sulle sue molte possibili sfaccettature in sede videoludica.
Sarebbe indubbiamente inutile, visto che O'Dimm è spaventosamente monocromatico, essendo nero come l'abisso infernale che l'ha vomitato.
Eppure nel suo essere un “semplice” personaggio monocromatico, Gaunter riesce ad essere praticamente perfetto. Appare al giocatore quasi come se fosse un vecchio nemico, magari incontrato in un altro capitolo della saga, ed invece è un personaggio che con ben poche ore a disposizione, e relativamente pochi dialoghi, si mostra assolutamente completo, credibile ed unico. 

Come da sempre sostengo, è sicuramente difficile fare personaggi grigi, sempre in bilico tra due mondi "empatici". Ma è comunque parecchio complicato realizzare personaggi maligni o "cattivi" dotati di altrettanto fascino e carisma e farli risultare vincenti avendo a disposizione nemmeno un gioco completo ma una espansione della durata di circa 7/8 ore. Beh, qui i CD Project Red, nel caso non si fosse ancora capito, hanno fatto nuovamente centro. Dimostrando che la loro scrittura è semplicemente superiore a quella degli altri (...) E che anche poche ore sono più che sufficienti per loro per delineare i capisaldi di una trama incredibile.



§ Un Male Mai Incontrato §

Abbiamo dunque stabilito che Gaunter O'Dimm è uno dei personaggi più lontani dai canoni della saga che finora sono apparsi: Il Signore degli Specchi non ha alcuna sfumatura. Curiosamente, come uno specchio, mostra solo quello che vi è riflesso ovvero un male infinito e assai intelligente.
Non vi sono dubbi sulla sua perversa indole, anche se all'inizio dell'ennesima avventura di Geralt di Rivia, viene lasciato più di qualche dubbio al giocatore, sulla sua effettiva natura e sulle sue mire. Però, più si procede in profondità dentro "Cuori di Pietra" più diviene chiaro che O'Dimm sia il MALE. Potremmo definirlo arbitrariamente un Demone, o un Diavolo, o un emissario del Maligno, che sfoggia, in una notte senza luna, il suo inganno mortale, ma sarebbero, in fin dei conti, solo bolsi orpelli linguistici. Egli è semplicemente e molto naturalmente, la manifestazione persistente e fisica dell'Oscurità. Perché agisce? Non ci è dato saperlo. Quando è nato? Millenni fa, forse, ma non possiamo scoprirlo con esattezza. Perché compie l'inganno? Perché è forse nella sua natura? 
Rispondere a queste domande con una mente logica, corrisponde a chiedersi perchè ogni giorno debba spuntare l'alba. E' quindi poco fruttuoso ai fini della nostra disamina.

Per capire bene la profondità di questo "uomo" che proviene dall'Abisso, fermiamoci ad ascoltare la triste storia del Professor Shakeslock, una storia narrata in parte da lui, ed in parte dal suo diario che troviamo durante una entusiasmante missione secondaria, collegata alla missione principale.


Ciò che ci racconta il professore, ovvero uno studioso troppo curioso sulle origini del diavolo è un monito sulla malvagità infinita di Gaunter e di quanto piaccia al diavolo giocare con le sue prede.
"Il professore che voleva scoprire troppo"... Sembra la titolazione di una innocente favola, eppure ha risvolti oltremodo drammatici per l'erudito studioso. 
Affamato di conoscenza, ed ebbro di sapere, il professore ha indagato sulle origini di Gaunter, cercando di svelare e studiare la sua natura esoterica. Tutte quelle nozioni però faticosamente acquisite, gli si sono rivoltate contro, quando il diavolo ha deciso di punirlo per la sua insolenza. La punizione assegnatogli, per aver osato studiare il Signore degli Specchi, è stata spietata. Gaunter ha rinchiuso il professore, un povero uomo cieco ed indifeso, in un cerchio protettivo, un elemento tipico presente nelle invocazioni di natura demoniaca, informandolo che sarebbe morto se avesse superato il confine del cerchio. 
Una tremenda punizione fisica, quella assegnata dal Signore degli Specchi al professore. Costretto a mangiare, defecare, e restare nel cerchio per tutta la sua restate vita. Costretto a vivere dentro i limiti tracciati con il gesso, costretto ad essere alimentato da un assistente, come unico conforto, solo i tomi disseminati sul pavimento. Costretto a dormire come un cane randagio, raggomitolato nei terrori notturni e diurni. Ma la punizione fisica non è l'orrore più grande infertogli dal Signore degli Specchi.
Ciò che ci racconta il diario del professore, è ben più orribile. O'Dimm ha dato un vacuo sollievo al professore con sogni ristoratori mentre egli dorme su un giaciglio improvvisato, del resto il cerchio protettivo non permette certo un letto. Shakeslock mentre cede a Morfeo compie un viaggio onirico, egli sogna una vita felice con una figlia mai avuta, ma sempre fortemente anelata in cuor suo, poi in un battito di ciglia, quando sorge l'alba e la notte ha termine, Gaunter distrugge tutto, facendo rivivere al professore, ogni notte, la dolorosa perdita di una figlia mai avuta. La psiche del professore è tormentata almeno quanto il suo corpo. Geralt è impotente di fronte ad una simile tortura e non può dare conforto alcuno, se non apprendere che Gaunter è molto pericoloso, più di ogni altro suo nemico.

Rendere la vita e la morte un incubo perpetuo, uccidendo persino i sogni,
unico momento ristoratore, è pura malignità.










Si potrebbe citare ai fini del discorso della malvagità pura di Gaunter, pure l'omicidio dell'ubriacone nella taverna, compiuto solo perchè il berciare chiassoso dell'uomo, ha infastidito ed interrotto il Signore degli Specchi, per un ultima, insopportabile volta (a sentire Gaunter, s'intende). Un momento significativo che mostra inoltre i poteri immensi del diavolo. Oppure l'atroce tortura inferta a Vlodimir, un fantasma, dunque una creatura già morta e già senza speranza. Supplizio riservato alla presenza ectoplasmatica, dopo una divertente missione che incolla il giocatore per la sua vivacità e la sua frizzante ed allegra stesura spensierata. A Gaunter il compito di riportare Geralt (e il giocatore) nell'atroce realtà del patto stipulato, con le urla di agonia di Vlodimir come macabro sottofondo. 
Ma sarebbe superfluo ricordare questi passaggi, poiché la storia del professore Shakeslock racchiude perfettamente il concetto di male gratuito ed immotivato e restituisce con forza l'essenza malvagia di Gaunter. Stavolta lo Strigo sta scherzando con il fuoco.
Se ad un uomo che semplicemente si è interessato è stato riservato questo, non c'è dubbio che Geralt se dovesse fallire, avrà una sorte ben peggiore. 

Per buona parte dell'espansione, il giocatore incapperà in un gruppo di bambini che cantano una macabra filastrocca su un diavolo...questa nènia, va ascoltata con attenzione...

                          § Ovunque e Da Nessuna Parte §

Il modo in cui viene ricordata e fissata la natura soprannaturale di Gaunter durante tutta l'espansione, è geniale e al contempo assai inquietante. 
O'Dimm viene inserito subdolamente, man mano che il giocatore procede nell'espansione, in parecchie sequenze di gioco, mentre vi sono cambi di scenario o mentre Geralt colloquia con altri npc. 
Gaunter, se si presta attenzione, è sempre sullo sfondo, è un personaggio spesso insignificante che sfugge alla vista, è un mercante defilato che contratta al banco del pesce, è un passante che scompare dietro una tenda, è uno spettatore dello spettacolo circense, egli è ovunque ed in nessun luogo.
Ma se osservate attentamente, la sua presenza è opprimente e sembra seguire Geralt ed il giocatore.
Se vogliamo esagerare, Gaunter sta letteralmente giocando con noi: ci osserva, vede i nostri progressi, ci tiene sotto una stretta sorveglianza, eppure non interferisce se non quando si rende necessario per questioni di "compito adempiuto". Il diavolo può facilmente sfuggire alla vista, proprio perchè abili inquadrature di regia mascherano sempre il nostro “punto di vista" indirizzato altrove, è chiaramente fatto apposta. Se però, per caso, vi accorgerete del Signore degli Specchi il seme del dubbio si farà strada nella vostra mente...“Era veramente lui o...no?...ma è inutile guardarsi attorno...del diavolo non vi è traccia"

Qui di seguito, ecco una breve rassegna delle sue sottili e melliflue apparizioni, ma ve ne sono molte altre da scoprire.


"Man mano che ci si rende conto che lui è realmente ovunque, l'angoscia sale e si comprende che si sta lavorando se non per un mostro o per un Dijinn, per qualcosa di ben più oscuro e pericoloso"






Una presenza demonica o per certi versi Divina. 
Perchè solo una natura divina o demoniaca, permette di essere sempre ovunque e sapere sempre tutto quello che avviene o viene pronunciato.
Proprio l'acronimo di Gaunter O'Dimm (GOD) sembra un'abile beffa linguistica, giocata per burlarsi della Divinità (o delle divinità, stando alla teosofia di The Witcher III). Forse è solo un avviso per il giocatore, un monito: presta attenzione, questo non è un nemico normale, questa è un'entità che si può burlare degli Dei a suo paragone, maghe, reggenti, elfi e witcher sono ben poca cosa...Quella che contempli è la vera faccia del Male, non serviranno tonici, pozioni o l'argento, è bene che tu lo sappia. E difatti, ciò che ci viene suggerito, corrisponde al vero. Geralt dovrà essere abile più del solito stavolta, poiché la mera forza bruta è assolutamente inutile con Il Signore degli Specchi.
Dovrà affrontarlo e prevalere utilizzando esclusivamente il suo acume e la sua proverbiale saggezza da witcher. E non sarà affatto facile. Visto che abbiamo trattato la natura divina o demoniaca di Gaunter, non possiamo non accennare brevemente la più grande dimostrazione di potere di O'Dimm, e probabilmente, la più grande dimostrazione di potere di tutta la serie The Witcher: uccidere un uomo con un cucchiaio di legno.
Riporto l'intera sequenza poco sotto, nel caso non ve la ricordaste esattamente.
In alternativa la GIF è più che sufficiente per portare qualche considerazione.




                                     

Controllare il tempo è da sempre qualcosa di associato ad esseri dai poteri superiori. L'intera trama della trilogia videoludica e volendo, anche quella dei libri, non tradisce certamente questo aspetto. La stessa Ciri, o Caranthir, ambedue navigatori delle pieghe del tempo, in un mio precedente articolo, erano stati messi sotto una luce di analisi, proprio per via dei loro poteri "temporali".
Ebbene questi poteri erano limitati, sia per il Navigatore della Caccia Selvaggia, sia per la piccola rondine. Ma non lo sono per il Diavolo Gaunter O'Dimm. 
La dimostrazione che O'Dimm fa quasi svogliatamente nella taverna a Oxenfurt, basta ed avanza per far accapponare genuinamente la pelle al giocatore più sensibile. Il suo potere è enorme, la sua crudeltà infinita, per un semplice vezzo uccide un uomo. E lo fa davanti a Geralt. Sembra null'altro che una velata minaccia e successivamente, il diavolo stesso ricorderà questo capriccio.  
Il Signore degli Specchi possiede un potere imparagonabile a quello di elfi e maghe, può manipolare il tempo senza alcuna difficoltà, per Gaunter uccidere Geralt sarebbe davvero semplicissimo, gli basterebbe semplicemente volerlo, basterebbe...un cucchiaio di legno. Ma al diavolo piace giocare. Non è così che funziona. Vi sono perverse regole alle quali lo stesso Signore degli Specchi sembra vincolato e sembra voglia rispettare. Tuttavia questa dimostrazione di forza è parecchio esplicativa del potere di questa figura oscura e minacciosa.



Ma le mirabolanti capacità del Signore degli Specchi non si fermano qui, infatti nel confronto finale con Geralt, egli riesce addirittura a catapultarci in un mondo di sua creazione, lasciando chiaramente intendere di poterne creare altri. Il mondo del Signore degli Specchi è un luogo distorto, spaventoso, nel quale Geralt sarà messo a dura prova. Lo strigo non incontrerà solo nemici da abbattere con la spada, troverà infatti ogni sua paura prendere forma e materializzarsi. Verrà messo alla prova dentro un labirintico sentiero che sonderà la nostra avarizia, la nostra passionalità, il nostro senso di giustizia, fino a culminare nello scontro finale con Il Signore degli Specchi. Ma anche questo ultimo scontro, sarà d'intelletto o spirito di osservazione, sarà difficile la prima volta che l'affrontiamo. Su tutto domina una impietosa clessidra che ci obbliga a raggiungere la fine del percorso, al più presto. O sarà la fine in questo mondo, su cui Gaunter ha il totale e pieno controllo. In questa indimenticabile battaglia finale, suggellata con l'inganno, Geralt dovrà ragionare attentamente su ogni passo che compie. La forza bruta non sarà la chiave del successo. Solo una risposta all'indovinello ordito da Gaunter, salverà il Lupo Bianco da un atroce epilogo.      



In un certo senso, i poteri straordinari di Gaunter ricordano una versione specchiata (e distorta) degli immensi poteri del Sangue Ancestrale, infatti è pur vero che, se con Ien Iacher si controlla lo spazio e il tempo, spostandosi in avanti o indietro lungo di esso.
I mondi e le dimensioni e il tempo stesso, collassano, se in opera è il diavolo.  
È una scelta di poteri, senza dubbio affascinante per questo cattivo. 
E' lo stesso Signore degli Specchi a fornire spiegazioni a Geralt, in merito alle dimensioni e allo scorrere del tempo. Ma cosa rende così unici i suoi “super poteri”? 
Senza dubbio la teatralità. Gaunter non disdegna di sparire o comparire a sorpresa, non si preoccupa di bloccare il tempo in modo scenico, e non disdegna di mettere in atto una pantomima nel mondo da lui creato, pur rischiando (e così accade, se siamo abili osservatori) di perdere contro il mortale Strigo. I suoi poteri però non sono mai una mera dimostrazione di forza; sono usati in modo elegante. 
Forse perchè ciò è facente parte della diabolica follia del male, che antepone un certo gusto teatrale ad ogni sua messa in opera.

"Il mio gioco, le mie regole"




                                                        

§ I Richiami del Diavolo §

O'Dimm però non è solo un blando stereotipo del Diavolo. Non è solo un personaggio "oscuro” creato dal nulla, tutt'altro. Gaunter è sopratutto un incredibile lavoro di citazionismo, ricostruzione e reinterpretazione della figura diabolica-maligna come presentata in tante altre opere e leggende. Un attento ed entusiasmante patchwork di riferimenti letterari e della narrativa più classica.
Gran parte di questi riferimenti li ho scoperti leggendo apposite sezioni della Wikipedia dedicata a The Witcher, ricca e ben organizzata e naturalmente, il forum ufficiale del gioco, sempre ricco di spunti ed interessanti analisi da parte di molti utenti. Non ho dunque alcun merito di scoperta, se non il merito della mera catalogazione e divulgazione su queste pagine. Le uniche cose di cui mi ero accorto, onestamente, sono il riferimento palese al Faust, e il riferimento anagrammatico del nome O'Dimm, il resto è conoscenza infusa e riportata da quanto letto che voglio diffondere per quanto più possibile. 


"In questo caso, Geralt è l'agente che opera verso tale senso, l'angelo che tenta di redimere l'anima di Olgierd Von Everec, e di riscattarlo dalla condanna di bruciare all'inferno (o chissà dove) per l'eternità"

§ Pan Twardowski, il Faust, e altri...§

Come è ormai noto l'ispirazione sulla quale si basa la vicenda di O'Dimm e Olgierd altro non è che una reinterpretazione, della leggenda polacca di “Pan Twardowski”
Pan Twardowski (un nobile decaduto ed occultista) strinse un patto col diavolo con uno specchio per avere ricchezze, al prezzo della sua anima. Inserendo la clausola secondo cui l'anima sarebbe stata prelevata se il nobile fosse andato a Roma. Grazie a tale potere conferitogli dal diavolo, Twardowski godette di ricchezza e benessere, fino all'esasperazione. Alla fine del racconto, il Diavolo lo ingannò facendolo finire davanti ad una locanda di nome “Roma”, così il patto fu adempiuto e Twardowski venne trascinato via. Pregando la Madonna venne liberato dal Diavolo, ma finì catapultato sulla Luna dove visse in solitudine per sempre. Dobbiamo ringraziare i molti fan polacchi del gioco se abbiamo scoperto questa leggenda, decisamente, poco nota. Le analogie con la trama dell'espansione HOS e la leggenda di Pan, sono a dir poco lapalissiane. Un nobile decaduto, un patto da ottemperare, l'ottenimento di potere e ricchezza, un ingegnoso inganno (Roma per Twardowski, la Luna per Olgierd). Questi sono i pilastri su cui si regge la vicenda di Twardowski, e come potete notare, sono assolutamente condivisi e citati dalla storia videoludica di Olgierd e Gaunter, in Hearts of Stone.


Ovviamente questa storia richiama (e cita inevitabilmente) la leggenda del Faust, ben più nota a noi occidentali. Leggenda speculare (ah ah) negli aspetti fondamentali a quella di Pan Twardowski, e riscritta più e più volte da vari autori letterari, ne esistono ben 3 edizioni diverse. Variazioni tutte basate a loro volta sulla leggenda popolare di origine medievale, proprio il periodo nel quale si ambienta, ovviamente in salsa fantasy, la storia del nostro amato The Witcher. In quest'opera, che è il suo indiscusso capolavoro, Goethe riprese il soggetto di una leggenda popolare molto diffusa in Germania e che in Inghilterra era già stata soggetto di una rielaborazione teatrale da parte del poeta elisabettiano Christopher Marlowe. La storia ha come protagonista uno studioso, Johann Faust, che, ormai vecchio, tentato dal demonio Mefistofele, vende la propria anima in cambio di giovinezza, sapienza e potere. Ora Faust, onnipotente, può disporre delle sorti altrui: porta alla follia e alla morte una povera fanciulla, Margherita; poi inizia a esercitare la sua influenza diabolica presso le corti principesche del gran mondo. Non è la stessa cosa che accade ad Olgierd in fin dei conti?

Iris, la splendida dama nera dell'espansione, è una vittima di Olgierd

Benché tutto sembri congiurare alla dannazione di Faust, la pietà divina riconosce il desiderio di bene che è stato all'origine di tanto peccare: la stessa Margherita intercede per Faust, simbolo ormai dell'umanità stessa e del suo cammino verso la redenzione. Goethe non vede in Faust il grande peccatore come invece voleva la tradizione popolare. Per lui la volontà di Faust di sapere e conoscere, di andare oltre è positiva e così alla fine Dio salva l'anima di Faust. Il Faust di Goethe rappresenta l'umanità, la sua insofferenza dei limiti della coscienza e il tentativo di superarli è per Goethe "il più nobile delle aspirazioni dell'uomo". Anche Olgierd non appare al giocatore come un personaggio negativo o malvagio, al massimo è un tragico personaggio tormentato che ha compiuto scelte discutibili. Anche i CDPR non riescono (parimenti a Goethe) a condannare il nobile decaduto, ora divenuto fuorilegge. Siamo di fronte, quindi, ad un grande affresco di riferimenti non solo della tradizione polacca, che inevitabilmente richiama altre grandi opere letterarie esterne a quella tradizione, ma con una tale importanza e peso da aver influenzato notevolmente il panorama artistico globale (Goethe su tutti). La vicenda di Olgierd e O'Dimm è una convincente rilettura videoludica di una storia che ormai è entrata nella leggenda e nelle tradizioni di gran parte del globo: il patto stipulato con forze che non comprendiamo, spesso porta a conseguenze terribili ed inaspettate. Solo il pentimento o l'aiuto di una forza buona che opera a nostro favore può portare sollievo o spezzare la maledizione che grava sulla nostra anima, pericolosamente in bilico. In questo caso, Geralt è l'agente che opera verso tale senso, l'angelo che tenta di redimere l'anima di Olgierd Von Everec, e di riscattarlo dalla condanna di bruciare all'inferno (o chissà dove) per l'eternità. 

Olgierd, nobile decaduto ed occultista esattamente come Faust e Twardorwski











§ Horror made in Stephen King §

La mole straordinaria dei riferimenti di Hearts of Stone non si chiude certo qui, anzi si arricchisce di richiami ben più moderni, più conosciuti e decisamente attuali. In particolare questo Villain si richiama sia nel nome, sia nelle caratteristiche,  nientemeno che ad alcuni personaggi creati del celebre scrittore Stephen King. Analizziamo con attenzione il nome completo del Mercante di Specchi:

Gaunter O'Dimm


Partiamo dal nome: Gaunt

Gaunt è il cognome di un personaggio nato dalla penna del sopracitato Re del brivido, Stephen King. Mi sto riferendo proprio a Leland Gaunt, il personaggio ambiguo ed inquietante che appartiene al romanzo “Needful Things” - Cose Preziose - del 1991. Riassumendo la trama del romanzo, Leland Gaunt, è un misterioso negoziante, che appare nella tranquilla e assonnata cittadina di Castle Rock, nel Maine, qui si stabilisce e apre un negozio di oggetti. Il Signor Gaunt presenta ai cittadini tutto ciò che essi hanno sempre desiderato (beni e prodotti rarissimi, dalla figurina di baseball autografata e desiderata da una vita, ad un macchinario che predice le corse dei cavalli). Gli oggetti vengono venduti alla popolazione della piccola cittadina ad un prezzo salatissimo e impossibile da onorare per i poveri cittadini. 

Quindi Leland Gaunt patteggia la somma con il ricevimento di un favore, in cambio dell'oggetto così tanto anelato. 
Inizialmente i favori sono piccoli dispettucci tra cittadini, ma poco a poco si fanno sempre più gravi, causando autentici disastri in città, compresi omicidi. Nella parte finale della storia lo sceriffo della piccola cittadina, scopre che Leland è nientemeno che il Diavolo sotto mentite spoglie.
Il Diavolo che vagabonda di città in città con la sua “attività commerciale” provocando inimicizia e odio, che finiscono per distruggere le città stesse, spesso causando molti morti. Ma anche Leland Gaunt, esattamente come Gaunter O'Dimm ordisce il suo malvagio piano sottostando a regole precise: attraverso un cartello che reca la scritta in latino 
"Caveat emptor" - Stia in guardia il compratore - Gaunt avvisa ogni compratore che il prezzo da pagare sarà alto, esattamente come Gaunter informa sia Olgierd, sia Geralt di quanto stanno facendo. Geralt, nell'espansione ricalca esattamente la figura dello sceriffo del racconto di King: piano piano lo strigo scopre la natura del misterioso Signore degli Specchi e noi assieme a lui. Leland Gaunt nel romanzo di King, è un diabolico commerciante itinerante, un mercante di anime, che offre doni preziosi, e chiede in cambio favori, ma che lentamente distrugge l'animo umano delle persone che hanno l'ardire di contattare con lui.
Gaunter O' Dimm, nel gioco, è un viaggiatore itinerante che compie favori ed esaudisce desideri e in cambio pretende le anime di chi mercanteggia con lui. Analogia interessante, non trovate? 

Al leggendario Max Von Sydow spetta la parte del mefistofelico Leland Gaunt
nell'adattamento cinematografico del romanzo del 1993 "Cose Preziose"   

Passiamo ora a O'Dimm (sicuramente ben più noto)

Chi ha letto la saga fantasy di Stephen King “La Torre Nera” (alzi la mano!) difficilmente non avrà sentito un campanello nella testa, sentendo il nome del Signore degli Specchi. Certo rimane un semplice campanello, visto che inizialmente il personaggio è poco più che una comparsa nella storia, ma più si gioca all'espansione, più ci si rende conto della somiglianza è del tutto voluta.
Riducendo il materiale ai fini di una facile comprensione, poiché La Torre Nera è una serie oltremodo vasta e complessa, analizziamo solo un personaggio ricorrente che condivide, tra l'altro una presenza non solo dentro i romanzi de La Torre Nera ma anche in molte altre opere.

Randal Flagg ha tanti nomi, ma quello che usa maggiormente è Walter O'Dimm.
E' un personaggio ricorrente nelle opere di King, ed ha sempre un ruolo maligno, oscuro, ed inquietante personaggio che osserva in terza fila. Portatore di mali in terra, stregone oscuro e assai potente, in grado di apparire nel mondo con diversi aspetti e “maschere”. Porta morte, e caos, ed in buona sostanza è IL male. Inutile cercare di riassumere le sue gesta come abbiamo tentato nei paragrafi precedenti, è troppo ramificata e diffusa la sua presenza maligna nelle opere di Stephen King, per poterlo racchiudere in poche, significative righe. Servirebbe un'analisi aggiuntiva.

Il volto di Randall Flags (Jamey Sheridan) è il volto di un satiro beffardo
i cui poteri però trascendono la comprensione umana

Servirebbe infatti una vasta comparazione del personaggio per realizzare quanto questi non sia solo presente in molte opere di King, ma quanto sia effettivamente complessa la sua oscura figura nella narrativa kingiana. Basti pensare che O'Dimm è anche accennato essere il messaggero degli Dèi Esterni di lovecraftiana memoria, nientemeno che Nyarlathotep. Il messaggero degli Dèi Esterni, il caos strisciante, sotto le spoglie di un uomo alto e magro visita frequentemente la terra, esattamente come Randall Flagg.
È presente inoltre ne Gli Occhi del Drago, uno splendido romanzo fantasy (n.d.a aku) e ne L'Ombra dello Scorpione e in molte altre opere, spesso compare solo con un paio di iniziali puntate, ma è sempre lui. Che i CDPR si siano ispirati proprio alla sua figura evanescente, nei numerosi cameo di Gaunter O'Dimm? 
Persino le fattezze dell'abbigliamento di Randal Flagg, giubbotto, pantaloni di jeans con spillette assortite, ricordano quanto sia comune ed insignificante e comune, tutto sommato, la sua presenza scenica. Esattamente come Gaunter che inganna con il suo aspetto da uomo comune, passando per uno straccione trasandato, inosservato, con la sua incipiente calvizia ed i suoi occhi acquosi ed infossati, reca in se un tremendo potere.

Per citare King sul suo personaggio:

« Randall Flagg rappresenta il vero male, quello che io negli ultimi vent'anni - o anche prima sino a Hitler - ho identificato come il vero male. È come Starkweather che mi faceva tanta paura quando ero piccolo. Leggevo le sue storie e la sua follia omicida ed ero veramente terrorizzato da quello che faceva. È in parte Charles Manson e in parte Charles Whitman, l'assassino del Texas, e anche Richard Speck, insomma un po' tutto quel tipo di gente. Quello che continua a impressionare è la loro stupidità associata a questi attimi di follia in cui qualcosa li possiede, il diavolo o Satana, qualunque cosa sia, poi sparisce come è venuto e ti ritrovi di fronte qualcuno che dice: «Davvero non so cosa ho fatto, non lo so». «Ma sei stato tu?» «Sì, sono stato io.» «Ma perché l'hai fatto?» «Non lo so. Non so perché l'ho fatto.» 

Non c'è molto da aggiungere onestamente. Pensate alle parole del professor Shakeslock: "lui è il male, non lo puoi distruggere, non ha ragioni, non c'è una motivazione dietro è solo il male, puro ed incontaminato" (esattamente come Flagg). Un Male che si manifesta sul pianeta sotto varie forme e nomi (come Flagg), ti attrae ad esso con il suo fascino e le sue vacue promesse (come Flagg), un serpente tentatore che ti offre doni incommensurabili (Come Flagg).
Ma alla fine distorce ogni cosa, portandoti via tutto.
E' un classico tormentone di King, e non solo, presentare entità composte da puro male, volte a portare il caos e rapire anime. In questo senso i riferimenti sia nei nomi, sia nelle azioni di Gaunter O'Dimm sono fin troppo palesi per non essere un richiamo mirato, di indubbio buon gusto, ad uno dei maestri dell'horror contemporaneo più famosi al mondo, probabilmente ammirato anche dai CDPR.


§ Qualche altro riferimento bizzarro §

Il racconto fiabesco “Das Kalte Herz” (letteralmente: “Il cuore freddo”) di Wilhelm Hauff, presenta alcuni elementi che richiamano proprio gli eventi da noi vissuti durante l'espansione "Cuori di Pietra".
La storia ci narra di un figlio di un carbonaio, Peter, che vive in povertà, dentro una casetta nel bosco assieme alla madre. Peter viene a sapere di due personaggi che potrebbero renderlo ricco: Holländermicher e Glasmännlein
Letteralmente, Michele L'Olandese e L'Uomo di Vetro.
Peter tenta di richiamare L'Uomo di Vetro ma non ricorda la formula esatta.
A questo punto, mentre fa legna dentro la "Selva Nera", incontra Holländermicher che gli garantirà ricchezze infinite dietro il pagamento del suo cuore.

"Se anche tu avessi la forza ed il coraggio di intraprendere qualche cosa, il battito del tuo stupido cuore basterebbe a farti tremare e desistere. E poi le umiliazioni dell'amor proprio, l'infelicità...perché una persona per bene dovrebbe dare peso a tutte queste scemenze? Quando l'altro giorno quel tale ti ha chiamato imbroglione e farabutto, ti è forse venuto mal di testa? E quando l'ufficiale giudiziario è venuto a cacciarti via di casa, hai avuto forse mal di pancia? Dimmi, dimmi che cosa è che ti ha fatto male?
- Il cuore -, ripose Peter. [...]
- Vedi,- continuò Michele l'Olandese - tutta questa gente ha gettato via paure e preoccupazioni. I loro cuori non battono più impauriti o affannati ed essi sono felici d'aver cacciato l'ospite inquieto da casa loro.
- E che cosa hanno in petto ora al posto del cuore?- domandò Peter colto dalla vertigini per tutto quello che vedeva e sentiva.
- Questo - risposte l'altro tirando fuori da un cassetto un cuore di pietra."

Peter accetta lo scambio, la ricchezza per il suo cuore che verrà sostituito con uno steine herz (letteralmente: Cuore di Pietra). Il racconto prosegue, il ragazzo ricorda miracolosamente la formula (...) E riesce ad evocare L'Uomo di Vetro. A Peter vengono infine garantiti 3 desideri dallo spirito "buono" Glasmännlein...ma scaglionandoli in 2 tranche: prima 2 desideri, e infine l'ultimo desiderio.
La storia avrà naturalmente drammatiche conseguenze ed una morale di fondo assai aspra.
I riferimenti all'espansione sono, anche in questo caso, numerosi ed assai evidenti. Vediamoli assieme. Tre Desideri, ma vengono rivelati prima solo i primi due e solo dopo, il terzo.
Un'entità chiamata “Uomo di Vetro”, un patto per la ricchezza infinita, e un “Cuore di Pietra” scambiato con un Cuore di Vero (tra l'altro è interessante notare che in Germania l'espansione si chiama proprio “Herz aus Stein”). O'Dimm è un richiamo più o meno diretto anche a questa storia, con qualche variante (Hearts of Stone somma i due spiriti prendendo però solo il lato malvagio delle entità) e ci fa vivere (in un certo senso) gli eventi della vicenda di Peter, cioè i 3 desideri. C'è un'altra possibile chicca, conoscendo l'amore dei CDPR per la cultura globalmente intesa, cioè la leggenda del musicista Robert Johnson.


Si dice che il musicista blues Robert Johnson abbia stretto un patto con il Diavolo per ottenere tutte le sue incredibili capacità musicali. Il patto con il diavolo venne stretto proprio ad un incrocio, sotto una luna minacciosa che faceva da testimone silenzioso. Una volta stipulato il contratto, il pessimo musicista divenne realmente eccezionale e per gli standard dell'epoca, assai rigorosi, nella musica nera dei maestri del blues. Per tutta la sua breve ma intensa carriera Johnson ricorderà sempre questo aneddoto con molta serietà, fino in punto di morte: Era stato il diavolo a renderlo "Robert Johnson"
Non si spiega, infatti, come in poche settimane dalla sua ultima disastrosa esibizione, Johnson fosse diventato realmente un musicista eccezionale. Ad alcune sue performance assistette anche il leggendario B.B.King. Il quale non ebbe dubbi a definire il talento di Johnson, derivato da almeno 10 anni di costante pratica. Suona familiare? No? non la musica blues, e l'incredibile e misteriosa abilità del musicista, bensì l'incrocio. Il gioco sottolinea che Gaunter vuole incontrare Geralt ad un incrocio per parlargli ed offrirli aiuto. Ma qualche ora dopo, durante l'espansione, scopriamo durante la storia di Olgierd, che pure lui siglò il patto con O'Dimm proprio ad un incrocio. Sembra proprio che l'incrocio di strade sia un elemento ricorrente nel momento della creazione del Patto col Diavolo? Un riferimento a questa leggenda musicale? Possibile. Oppure un semplice concetto metaforico per cui l'incrocio rappresenta l'avvicinarsi di due mondi (umano e demoniaco), o il bivio morale della scelta (stringere o non stringere il patto?). Senza dubbio, i riferimenti non mancano, anche molti testi antichi di occultismo ci rivelano che i Diavoli aspettano le anime proprio agli incroci, affamati e bramosi di stipulare un contratto.


§ Verbis Diabolo §

Nulla è certo, eppure l'elemento dell'incrocio è entrato nella simbologia classica del "patto col Diavolo", ed infatti in Hearts of Stone viene riutilizzato.
Un altro elemento tipico della tradizione popolare è la caratteristica, più o meno folcloristica e teologica, per cui il Diavolo ed i suoi vassalli demoniaci in sede di possessione, parlino una lingua anomala, costruita sulla base di altre lingue, molte delle quali morte, come sumero antico o sanscrito.
Un linguaggio incomprensibile, che incute terrore ed orrore in chi lo ascolta.
Tale elemento ricorre spesso in opere che parlano di possessione demoniaca, ci sono molti riferimenti filmici a tal proposito. E visto che non ci facciamo mancare davvero nulla, in Hearts of Stone, pure Gaunter una volta sconfitto da Geralt, rivela la sua vera essenza (ormai totalmente svelata al giocatore), parlando con una lingua incomprensibile e proferendo un minaccioso avvertimento, anche se incomprensibile.
Un ammasso di termini apparentemente illogici dunque, che però riescono ad incutere comunque timore, quasi come se il Diabolico Mercante fosse tutt'altro che sconfitto.
A quanto pare qualcuno ha tradotto dal polacco l'incomprensibile idioma (sorta di anagramma che contiene frasi polacche, russe e tedesche mischiate assieme) E ciò che inconsciamente temiamo, si rivela effettivamente essere una minaccia.

"Sei primitivo, pensi di avermi sconfitto ma ti stai sbagliando.
Non posso essere ucciso, tornerò"

Concludendo questa lunga, ma spero piacevole cavalcata, Gaunter O'Dimm è un personaggio diverso rispetto a quanto siamo stati abituati per la serie. Non ha tinte grigie di un Jacques de Aldersberg o di un Letho, e neanche una “malvagità motivata” come Eredin Breacc Glas, il Re della Caccia Selvaggia. È quanto di più vicino ad un Villain "classico" composto però da un cuore di tenebra, anziché pietra. Eppure Gaunter O'Dimm è perfetto nel suo ruolo di nemesi malvagia. È un male talmente profondo e monocromo da riuscire a stupire per la sua crudeltà, la sua completa illeggibilità, le sue inespressive smorfie, i suoi giri di parole che non conducono e non rivelano nulla. È maligno e contorto, eppure non è una malvagità banale quella che lo caratterizza. Non è un personaggio semplice e nella sua meticolosa costruzione tra leggende e richiami, dietro al Mercante di Specchi, vi è un lavoro incredibile di citazionismo e rilettura di storie vecchie e nuove. Il suo compito di nemico principale lo svolge alla perfezione, pur non avendo un enorme screen time, mette a frutto tutto il suo tempo, riuscendo a “farsi percepire” anche quando non è presente a schermo. È un personaggio per nulla stratificato caratterialmente, eppure trasuda fascino, il fascino del male. Per questo e per l'enorme lavoro fatto per rendere questo Dark Villain unico, ritengo che Gaunter O'Dimm, Signore degli Specchi, e Uomo di Vetro sia tra i migliori personaggi mai prodotti dalla casa polacca. In grado di rivaleggiare con qualunque personaggio della serie e spesso vincere il confronto.


zaza50 e aku

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6 Commenti

  1. Mi domando se questi "Tempi del disprezzo e della comprensione"avranno mai fine.
    Mi hanno aiutato moltissimo a comprendere il gioco dei cd projekt red molto più che qualunque altra cosa letta. Ragazzi, complimenti davvero eh.
    Questa è la vera critica videoludica.
    Ora torno su Overwatch. Ehi, a proposito, perchè non se ne parla anche qui?

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  2. Gestisco un gruppo Ita/fra tutto dedicato a The Witcher 3: Wild Hunt e vorrei ringraziarvi per i materiali che il vostro blog ha scritto. Non solo sono impeccabili ma sono frutto di una profonda coscienza intima del gioco e dei libri di Sapkowski. Mi piacerebbe tradurli e condividerli, nulla in contrario vero?

    ~ Sebastin

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  3. Che articolo meraviglioso.

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  4. Semplicemente sublime! Mi avete fatto apprezzare ancora di più questo meraviglioso capolavoro. Complimenti davvero!

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