GENERE GIOCO DI RUOLO
TESTI/AUDIO ITALIANO
RELEASE 29 novembre 2016
PEGI 16+RELEASE 29 novembre 2016
COMMENTI AUTORI (1)
Capitan Brod Brega
3/5
Final Fantasy XV è un gioco senza una direzione chiara, all’interno del quale convivono più filosofie quasi a voler accontentare tutti dopo il criticato XIII.L’open world iniziale è solo fintamente aperto, fatto in realtà di tante aree unite fra loro da lunghi viaggi in auto. Una prima fase di gioco dal ritmo compassato che, nonostante la libertà concessa nell’esplorazione e le numerose sub quest presenti manca di quel brio che invogli a scoprire tutto approfondendo con numerose missioni secondarie.
L’approccio realistico nell’esplorazione delle mappe fa perdere un po' di gusto e praticità nella scoperta di nuove aree. E' del tutto superflua e rallentante ad esempio, la stamina di cui è dotato Noctis (il protagonista principale) che dopo alcuni secondi di corsa si stanca; così come è tanta la voglia di buttarsi giù da strade sopra elevate (non possibile) o nuotare liberamente come inumanamente permesso da altri jrpg.
A proposito di spostamenti, aspetto delicato è la Regalia (la lussuosa auto che accompagna i protagonisti per tutta l’avventura), di fatto quinta amica considerando il tanto tempo che spenderemo a bordo di essa. Eccezionale sarebbe stato se fosse stato possibile guidarla liberamente, con un mondo creato ad hoc per farci divertire alla guida come in un GTA, ma pur giustificando il sistema di guida proposto, di fatto automatizzato, in fondo siamo pur sempre al cospetto di un gioco di ruolo, non capisco perché non rendere sempre skippabili gli interminabili viaggi. Infatti seppur buona l’idea di narrare attraverso dialoghi in auto durante gli spostamenti delle missioni principali, momenti in cui i protagonisti si scambiano simpaticamente battute fra loro atte ad approfondire il rapporto ed a far comprendere meglio le vicende e le regole del mondo fantasy di FFXV, perché non permettere di saltare questi viaggi (lunghi anche 10 minuti) fuori dalla main quest?
L’unica risposta che mi so dare è che gli sviluppatori per narcisismo ed auto celebrazione volevano essere certi che chiunque assistesse ai bei panorami creati, pur andando contro ogni regola base dell’intrattenimento. Vero è che, se ci si sposta in aree già visitate, pagando una cifra ridicola c’è la possibilità di saltare il viaggio, ma ciò andava permesso in ogni situazione. Affrontare sub quest diventa così molto pesante.
Poco divertito ed interdetto fino alla fine mi ha lasciato la virata action del battle system, che pur annoverando dritte interessanti risulta troppo confusionario soprattutto a causa di una telecamera inadeguata. La quasi totale assenza di controllo dei membri della propria squadra a cui si può ordinare soltanto di eseguire colpi speciali è un altro punto a sfavore, così come risulta snervante la necessità di ricorrere continuamente a pozioni.
Lasciando da parte il pacchetto (pseudo) open world, la deriva lineare che da un certo capitolo in poi prende il titolo è spiazzante. L’improvvisa accelerazione della trama appassiona e da senso ad un gioco fino a poco prima avaro di grandi motivazioni; non da fastidio neanche procedere lungo una rotta senza bivi ed azioni secondarie, ma fa molto strano la mutazione del battle system che diventa quasi bottom smashing.
Causa la natura fantasy, la storia è complicata da seguire e personalmente non mi ha conquistato, ma di certo i 4 amici di FFXV funzionano decisamente meglio rispetto al cast del XIII. Nonostante i dialoghi siano comprensibilmente politically correct (non proprio quelli che farebbero dei ragazzi maschi ventenni) è difficile non affezionarsi almeno un po' al quartetto che soprattutto nel look ha un carisma “scompisciante”.
Graficamente il gioco non è strabiliante, ma eccelle nella cura del dettaglio. I filmanti in computer grafica sono da mascella a terra.
Pessimi i tempi di caricamento lunghi come ere geologiche, si può tranquillamente fare zapping in TV nell’attesa del caricamento dell’area, una vera mattonata in un gioco in cui molte sotto missioni richiedono di saltare da una zona all’altra del mondo.
IN DEFINITVA neanche questa volta Final Fantasy convince, restando fuori dalla cricca dei migliori jrpg degli ultimi anni. Troppe le anomalie in un gioco che (probabilmente causa sviluppo travagliato) non sembra essere pensato con una visione chiara. Preoccupante come l’avanzamento tecnico profuso sia stato devoluto tutto sull’upgrade grafico e sull’inserimento di meccaniche di movimento realistiche che nulla aggiungono al giocato. Nonostante un’impostazione coraggiosa e buone idee a sprazzi, FFXV è un titolo trascurabilissimo.
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