FORTNITE - NON LO GIOCO MA LO AMMIRO

«L’evento The End di Fortnite ha dimostrato per l’ennesima volta che i videogiochi hanno potenzialità narrative fuori scala e in larga parte ancora inesplorate. E che Epic Games le sa sfruttare in modo molto furbo»

The Rolling Stones


L'evento della decima stagione di Fortnite è stato un evento di natura sociale-multimediale oltre che logicamente di gioco, e tutto questo, potrà essere difficilmente smentito.
Cosa è successo in Fornite in queste ore? Sostanzialmente qualcosa di virtuale ha impattato nella vita reale di miliardi di giocatori, un simulmondo è collassato come mai era avvenuto prima d'ora nel mondo del gaming online. Forse quello che è successo e che sta succedendo in queste concitate ore, e che ancora non ha avuto una vera e propria fine, sarà soggetto ad analisi più approfondite di quella che vi state apprestate a leggere, forse in futuro nasceranno articoli infinitamente più dettagliati, ma in ogni caso, io voglio esserci in queste ore e voglio fare del mio meglio per raccontare e spiegare qualcosa che credo sia meritevole, specialmente quando si parla di narrazione ambientale. 
In futuro GMC offrirà la parola nientemeno che ad un giocatore veterano di Fortnite che racconterà la storia del gioco e segue i suoi "Eventi" fin dalla terza stagione. Sì, avete capito bene, un giocatore veterano di Fortnite, un devoto appassionato del gioco e un cronista appassionato.

WHAT NOW? 

Quello che è successo nella decima stagione è paragonabile, indirettamente almeno, e come range emozionale alle stesse reazioni di rabbia e frustrazione che ruotarono attorno a Day Z, per una manciata di ore. Mi riferisco esplicitamente a quando un famoso giocatore e streamer acclamato della stessa comunità del gioco multiplayer a base di zombi e survivor, chiamò centinaia di giocatori in un edificio con un trucco, e lo fece esplodere. Ufficialmente l'evento sarebbe stato un bizzarro party di benvenuto, un evento aperto e disponibile per tutti i giocatori veterani e non di Day Z...Invece l'invito nascondeva un'astuta trappola al suo interno. L'intero edificio era stato completamente e precedentemente minato. In pochi secondi, migliaia di giocatori persero i loro preziosi personaggi  senza poter far altro che assistere impotenti. E visto che Day-Z ha il famoso permadeath, fu abbastanza traumatico per tutti coloro che vi parteciparono. Questa ecatombe online fu trasmessa, tra le risate di mezza comunità di Day Z, che invece aveva deciso saggiamente di evitare l'edificio, conoscendo vagamente i tiri mancini che la comunità era solito tirarsi. Potrei riempire pagine per testimoniare quanto Day-Z avesse concetti rivoluzionari al suo interno. Quell'evento fu vagamente paragonabile alla attuale meteora di Fortnite che in queste ore, dopo una serie di eventi cataclismatici, spettacolari, ha di fatto cancellato il gioco ed i server ad essi dedicati. Per impatto emotivo, l'evento denominato "X" di Fortnite di queste ore, mi ha ricordato quell'evento, anche se quello del gioco di Bohemia Interactive Studio era infinitamente più piccolo ed insignificante.

Un evento memorabile (DayZ)
       




Ed esattamente come una meteora, alla quale non si può sfuggire, Fortnite ha cambiato per sempre il suo pianeta di gioco, facendo sembrare il resto dei titoli online sulla piazza, residui dell'era primitiva dei giochi online, reliquie di una concezione vecchia del gioco multiplayer. E tutto questo Fortnite, l'ha fatto grazie a Twitch, e alla stessa natura 100% online del gioco strapazzoso ed hipster di Epic Games. Quante considerazioni si potrebbero costruire su questi aspetti, che mai, come adesso, stanno riscrivendo ancora una volta le regole dei giochi a cui sostanzialmente giochiamo. Per chi non lo sapesse, Fortnite non è semplicemente un Battle Royale Multiplayer. Lo è stato, ad onor del vero, fino alla seconda stagione e alla sua naturale conclusione. Ed in effetti, fino alla seconda stagione, i giocatori di Fortnite si trovavano di fatto dentro un'arena colorata pazzerella, dai colori lisergici e si sparavano addosso o si picconavano, con solerte foga, divertendosi come dei pazzi. Classica forma online, niente di nuovo sotto il sole o sotto la stella di Epic. Cosa sono esattamente gli eventi in Fortnite? Gli eventi di Fornite sono eventi di natura online visibili a tutti i giocatori presenti sui server, che si protraggono per pochi minuti e cambiano, sostituiscono o modificano aspetti o meccaniche di gioco. 

Fortnite mi è sempre sembrato un guazzabuglio estetico di stili assai poco coerente,
mezzo nerd, mezzo otaku, 100% Hipster, eppure tanti giocatori di Fortnite mi hanno corretto Tutto sembrerebbe avere una sua logicità interna. 




Dalla terza stagione però è successo qualcosa di enorme e al contempo molto coraggioso in Fortnite. È stata introdotta una sommaria storyline. Epic attraverso una misurata serie di trailer/teaser delle imminenti stagioni in arrivo, dedicati peraltro ai giocatori e ai loro clienti di mezzo mondo, ha pian piano introdotto una storia molto precisa al suo gioco. Frutto di un'idea accurata e ben organizzata. So che fa leggermente sorridere, leggere la parola "Fortnite" e subito dopo "storia accurata" ma posso garantirvi che è piuttosto interessante leggere il fenomeno che aleggia attorno al gioco, il mythos di Fortnite, a conti fatti.



Tutto è iniziato con un piccolo granello apparentemente insignificante nel cielo, che rapidamente cresceva su base giornaliera. Molti streamer avevano notato questo dettaglio e non furono poche le teorie che circolavano impazzite all'epoca. Non si trattava di una stella semplicemente più luminosa rispetto alle altre, come alcuni suggerirono. Quella cosa era una indiscutibilmente una meteora e si stava avvicinando progressivamente al gioco e ai giocatori. Trovo straordinaria l'idea/simbolismo della meteora e l'ineluttabilità stessa della scelta, molto Marvel-iana a conti fatti. A circa una settimana dalla quarta stagione, cominciarono a cadere meteore più piccole sulla mappa di gioco, che potevano rompere le storiche strutture ed uccidere i giocatori più sfigati, tutti i segni su schermo comunque indicavano una collisione imminente con la grande meteora in avvicinamento, il geoide era incombente. La mappa di Fortnite era ovviamente l'obiettivo. Ma quello, era solo l'inizio. per così dire. Nella nona stagione, ci fu un evento piuttosto incredibile da vedere e da giocare ad onor del vero. A seguito della storia pianificata con estrema cura, che vedeva parecchi indizi rivelatori, i giocatori di Fortnite durante l'evento della nona stagione, sono stati spettatori di uno scontro spettacolare tra un robot gigante, [stile Voltron/Pacific Rim] contro un enorme Kaiju emerso dal mare, stile Godzilla.
Il risultato fu una ciclopica battaglia ispirata a cartoni animati ed anime di mecha, a dir poco epica nel suo svolgersi. È stato genuinamente smascellante guardare dal vivo e assolutamente per caso, una cosa simile, con tanto di spada estratta dal robottone dal centro della mappa, nelle fasi finali più concitate, con il tifo dei giocatori di mezzo mondo che condividevano assieme a me questo evento! (Io tenevo per il kaiju...). Tutto si è svolto online, con una programmazione quasi perfetta. Immaginate solo le innumerevoli variabili di realizzare un evento simile, le dozzine di animazioni, e le complicazioni che si presentano, come la stabilità del net-code, oppure gestire milioni (o miliardi) di giocatori sui loro server, il tutto all'unisono, rispettivamente su PC, PS4 e One.
E non è volato un proiettile durante tutto questo. I giocatori erano a dir poco magnetizzati da quello che stava avvenendo. E questo la dice lunga su chi sia effettivamente interessato, e chi no alla storyline del gioco.


L'evento, in realtà, era in via di preparazione da molte settimane, pianificato in maniera dettagliata, non è mai stato uno scontro hipster tout court, tutt'altro. Epic Games già da molte stagioni offriva suggerimenti e rivelazioni che aiutavano i giocatori più curiosi a mettere insieme il puzzle che si stava lentamente organizzando.
Il viaggio del kaiju verso Fortnite iniziò nella stagione 6, ma nello specifico, è nella settima stagione che si concretizza, quando la regione denominata "Polar Peak" venne aggiunta alla mappa. Il Polar Peak è un enorme iceberg con un castello in cima, con un piccolo villaggio che lo circondava. La torre principale era sull'iceberg mentre due torri più piccole erano più in basso rispetto all'iceberg stesso e creava una sorta di muro. Intorno al picco, ci sono torri e campeggi più piccoli. 
La gigantesca montagna di ghiaccio ha una forma bizzarra, e questa morfologia fu notata dai giocatori di mezzo mondo. Ma sembra in realtà che il Polar Peak celasse un segreto più oscuro si proprio all'interno quel ghiaccio. Durante l'evento di fine stagione, nello specifico quello che riguardava l'ottava stagione, un lapillo di lava di ragguardevoli dimensioni venne sparato dalla bocca del vulcano che improvvisamente eruttò, e colpì proprio la sommità della montagna ghiacciata.


La roccia incandescente era finita proprio sulla montagna del Polar Peak, facendo sciogliere un consistente pezzo di ghiaccio del gigante bianco. Apparentemente l'eruzione del vulcano sembrava un evento costruito ad hoc per cambiare grossi pezzi della mappa di gioco, con uno stratagemma che cambiasse la mappa di gioco, invece l'eruzione del Vulcano, così come la montagna ghiacciata, nascondevano segreti ed era il culmine di un lungo processo di eventi, tutti collegati fra loro, con una minuzia strabiliante.


Successivamente, quando i canali lavici del vulcano smisero di bruciare ampie porzioni della mappa, i giocatori scoprirono una misteriosa base nascosta proprio al suo interno, in cui per l'appunto si stava costruendo il gigantesco Mecha/Robot che poi combatterà nella successiva e suddetta stagione 9.
Ma lo sconvolgimento aveva anche svegliato qualcos'altro. Pochi giorni dopo la distruzione del pezzo del Polar Peaks, i giocatori improvvisamente scoprirono che, all'interno di una fessura rimasta nella montagna, apparve un inquietante occhio gigante che li osservava mentre camminavano alla base della montagna. I giocatori chiaramente iniziarono immediatamente a ipotizzare che si celasse qualche mostro congelato da tempo immemore e che fosse stato risvegliato per l'esplosione del vulcano. E puntualmente si scoprì che avevano perfettamente ragione. Proprio durante l'evento della nona stagione, il castello in cima al Polar Peak scomparve, lasciando un gigantesco buco nel ghiaccio...testimonianza di dove un tempo era. Questo inizialmente lasciò i giocatori sconcertati, ma poi divenne lentamente chiaro cosa fosse successo al castello e dove fosse finito. Il castello che un tempo era Polar Peak, ora fluttuava intorno all'isola. 


Divenne ben presto chiaro ai giocatori di mezzo mondo cosa stava attentamente pianificando Epic: Una resa dei conti sconvolgente tra i due titanici nemici, e non certo priva di senso, come del resto non lo sono tutti gli eventi costruiti ad arte da Epic in Fortnite. Non mancano altri tasselli alla storyline del gioco, eventi piuttosto bizzarri.


Il misterioso cubo viola, denominato Kevin ad esempio. 
Un oggetto misterioso apparso vicino a Paradise Palms. Nello stesso momento in cui è apparso The Cube, il cosiddetto Crack in the Sky è scomparso...altro evento piuttosto noto ai giocatori di Fortnite e che riguardava appunto una enorme fenditura nel cielo.
Simboli indecifrabili adornavano il cubo. I giocatori nelle sue vicinanze avevano scudi caricati lentamente. Inoltre, The Cube Kevin funzionava come una sorta di jump-pad, facendo rimbalzare chi ci saltava sopra o chi lo colpiva, sparandoci troppo contro però si era contrattaccati con piccole scariche elettriche di particelle oscure (...)
Kevin era circondato da un campo di forza a bassa gravità e sebbene sembrasse un oggetto fermo ed immobile (Epic giocherà moltissimo con questi aspetti, nel corso di nove stagioni, ma niente è mai del tutto fermo ed immobile in Fortnite) Il Cubo cominciò invece a muoversi ad una velocità di un giro ogni ora e 43 minuti. Non era chiaro dove sarebbe finito, ma vorticando creava potenziali nuovi punti sulla mappa e non è finita. Durante il suo viaggio misterioso intorno alla mappa, il Cubo ha stampato sulla mappa sette rune con cupole antigravità circostanti. Durante le ultime tre settimane della stagione 5, il cubo ha continuato a stampare queste rune, caro Lost, la prego di nascondersi, qui siamo ben oltre, siamo anche ad una interazione con lo spettatore.
Dopo aver completato questo processo, The Cube distrusse uno degli edifici storici di Tilted Towers. Il negozio di articoli sportivi che era stato colpito durante la scorsa stagione da un meteorite, che ora era nelle fasi finali e prossimo alla riapertura (!!!). 
Il cubo Kevin ha quindi proceduto fino al bordo del noto Lago Bottino dissolvendosi successivamente e trasformando lo stesso lago di Fornite in uno stato gelatinoso viola-rosa con proprietà affini al cubo stesso, come diventare rimbalzante. Con l'inizio della sesta stagione, un nuovo evento si profilava all'orizzonte e come fulcro aveva il misterioso cubo di Kevin, denominato


Il cubo vorticherà impazzito ed esploderà, poi la luce si dirada e i giocatori di Fortnite si ritrovarono in una dimensione completamente nuova, con farfalle luminescenti che volano tutto attorno a loro...Alla base troviamo una gigantesca apertura (molto simile ad un vortice) ed al cui interno volano e si vedono luci e strani segmenti di codice. Toccando una farfalla però, si era automaticamente catapultati in una zona nuova, anche questo evento "The Butterfly Event" in realtà è stato un evento ben organizzato nella narrazione ambientale del gioco. Del resto attraverso una comunicazione quasi esclusivamente visiva, inanellando una serie di eventi curiosi e della durata di 5-10 minuti di media, Fornite ha costruito qualcosa di molto complesso al suo interno. 
A maggior ragione, far accadere questi eventi rigorosamente durante le partite online è quel plus assolutamente straordinario che dona al gioco un tassello alla volta della storia. In sostanza, mentre i 100 giocatori si sparano allegramente, la mappa diventa un enorme set cinematografico su cui accadono cose, tutte collegate e frutto di un plot che "entra" di fatto nelle concitate partite dei giocatori di mezzo mondo. Cose/Eventi/Accadimenti spesso irreversibili che cambiano per sempre zone della mappa, oppure introducono novità sostanziali di gioco, così come nuove meccaniche. Intendiamoci, l'idea delle stagioni, o degli eventi online è sempre stata materia interessante nello sconfinato universo dei giochi online. Da sempre i devteam introducono a ritmo costante novità e cambi in seno ai loro giochi del resto. Ma qualcosa di così radicale, che io ricordi, non era mai stato azzardato, da nessuno, finora. Ciò che ha reso gli eventi di Fortnite assolutamente unici è anche la loro natura effimera. Se non stavi giocando online durante i pochi minuti di durata, ti sei perso del tutto pezzi della storia che va a comporsi. Tutti gli altri, i non Fortniters/Fortmate/Fortmarine (così si chiama chi non molla mai il gioco) hanno dovuto accontentarsi di guardare clip su YouTube estrapolate da LIVE altrui e non è esattamente la stessa cosa. È come vedere una eclissi dal vivo, o il passaggio di una cometa. Puoi naturalmente recuperare l'evento, ma non è la stessa cosa viverlo in prima persona.
 

È questo che trasforma Fortnite in un gioco fondamentalmente online con un'anima offline di narrazione ambientale che pochi giochi possono vantare al giorno d'oggi. La cosa più sorprendente di tutto questo è che Fortnite non è un gioco basato sulla trama nel modo in cui generalmente noi intendiamo trama o storia. Non ci sono dialoghi tra i personaggi del gioco e nemmeno scelte morali o di sorta, manca del tutto qualcosa che assomigli vagamente ad una trama facile da spiegare o riassumere. Fortnite nasce come un gioco senza trama, ma che in realtà la trama ce l'aveva, eccome.
Va essenzialmente vissuta la storia di Fortnite, e va fatto essenzialmente giocando, non semplicemente leggendola sulla wikipedia o farsela raccontare dai Fortmates. 
La storia di Fortnite è raccontata quasi interamente attraverso il mondo stesso, ed Epic è diventata indiscussa maestra della narrazione ambientale. L'intero universo di Fortnite esiste su un'unica mappa che è in continua evoluzione. Quando c'è un piccolo cambiamento, i giocatori lo notano; quando c'è qualcosa di grosso all'orizzonte, tutti si uniscono per affrontarlo. In precedenza, il miglior esempio di questo aspetto era la cometa della quarta stagione la la live del lancio di un razzo verso il cielo di Fortnite, unita alla vastità del gioco proposta, questo evento ha provocato la tempesta perfetta. Tutto del resto è iniziato come un piccolo punto di luce nel cielo, prima che una vera cometa scendesse sulla mappa, lasciando un enorme cratere, come nuove funzionalità di gioco e molte grandi domande: 

"Perché è successo?"
"Cosa succederà poi?" 
"Ma cosa vogliono fare ad Epic?"
"Dude, I am so hyped"

Gli eventi di gioco online non sono certo una novità, e per anni sono stati una base solida di giochi multiplayer di massa. Ma Epic sta usando il gioco più popolare al mondo per sperimentare nuove tecniche interattive di narrazione ambientale. E siamo tutti d'accordo almeno nel riconoscere che questo passaggio è coraggioso, stimolante e dannatamente brillante. Ma ancor più geniale di tutta questa storia, credo che sia stata la comunicazione costruita ad arte da Epic, veramente rivoluzionaria ed escogitata numerose volte per l'occasione. Come era possibile del resto, rendere i giocatori più disinteressati alla storia di Fortnite, partecipi attivi ad essa? Dopotutto Fortnite conserva uno zoccolo duro di giocatori competitivi, perennemente online, poco o per nulla attenti a quello che accade intorno al gioco, e che in ogni caso, spesso totalmente disinteressati alla faccenda. 
Ce lo vedete voi uno streamer con più di 30,000 follower, che fa regolarmente video su Twitch su Fortnite, che si mette a spiegare la stessa storia del gioco ai suoi sub/iscritti perché ha letto la Wikipedia del gioco di Epic? Magari mentre spara o si fa sparare addosso, in aggiunta? Piuttosto difficile in effetti. Fornite ha un ritmo frenetico, particolarmente aggressivo, che non si sposava con queste idee. Non c'è tempo in Fornite di leggere note sparse, documenti o diari, non è possibile fermarsi e dedicarsi a questi aspetti.


Non avrebbe mai funzionato una idea simile a conti fatti. Ma narrare giocando, mentre di fatto si è online, trasformando la semplice sessione a cui tutti partecipano in qualcosa che si avvicina pericolosamente ad una sorta di indagine collettiva e mondiale, è cosa ben diversa. È Dharma. È roba alla JJ Abrams, è brillante. Dunque come era possibile raccontare qualcosa a qualcuno che non lo vuole sentire di base o che non vuole indagare su questi aspetti peculiari? Semplice, la soluzione è spingerli a guardare sopra le loro teste, o meglio, sopra quelle dei loro avatar. Il cruccio di tanti sviluppatori, e cioè quello di creare appunto una comunità attorno al loro gioco, duratura e assolutamente fedele, era stata risolta con una disarmante semplicità da Epic Games. Era sufficiente guardare sopra le teste dei loro avatar, per trovare la risposta. Successivamente sarebbe bastato chiedere ai loro iscritti per muovere a giusta curiosità: "Ragazzi, cos'è sta cosa?" - "Qualcuno mi spiega?"- "Qualcuno sa cosa sia sta roba?"
Sfodero una spericolata analogia. Così come in passato l'uomo sollevava il capo per trovare nel firmamento celeste il recipiente dei misteri che lo attanagliavano da sempre, come origine o natura della sua stessa vita, così l'uomo virtualis del 2019 guarda il cielo in attesa di una risposta, perché sa benissimo che arriva dal cielo la risposta alle proprie domande.

THE ZONE X

«Ieri sera, più di 6 milioni di utenti hanno seguito in contemporanea la nascita del buco nero. Si tratta di un numero impressionante, che permette di capire l’importanza del fenomeno gestito da Epic e la sua rilevanza nell’attuale cultura Pop mondiale»
Un evento colossale a dir poco. Per capire esattamente gli eventi della decima stagione è necessario sapere, grossomodo, che L'isola di Fortnite è una sorta di Metropolis senziente (Superman nda) Ovvero un'isola in grado di difendersi da minacce esterne o persino di natura aliena! Maggiori info verranno spiegate nel prossimo articolo speciale di GMC.  
  


 Nell'ultima stagione di Fortnite, la X, dopo una serie di eventi protratti per ben nove stagioni, e tutti minuziosamente collegati tra loro, tranne il settimo ed il nono evento, ma che molti Fortnite-miner definiscono in maniera aleatoria e sibillina "non del tutto scollegati tra loro", con un crescendo musicale *Zimmeriano, uno squarcio dimensionale, ha fagocitato letteralmente il gioco, lasciando uno schermo nero vuoto e gettando nel panico milioni di streamer che fino a quel momento stavano condividendo la loro esperienza, come al solito. Ieri notte, 14 Ottobre dell’Anno Domini 2019, gli appassionati di Fortnite hanno assistito a un evento che non tarderei a definire epocale, anche per la cultura pop. Epic Games aveva annunciato che alle ore 20:00 si sarebbe svolto l’evento di chiusura della stagione 10, chiamato per l'appunto The End. Si trattava dunque di una situazione di routine, della classica chiusura stagionale senza troppe sorprese, anche se dalla settima alla nona, gli Eventi avevano avuto un crescendo esponenziale ma in quest’occasione le cose sono andate diversamente. Prima dell’inizio dell’evento, infatti, tutti gli utenti sono stati riportati al menu del gioco, dove hanno potuto selezionare l’evento chiamato per l'appunto The End con la modalità classica e un obiettivo finale di soli 200 punti. Fin qui, nulla di strano, ma allo scadere del conto alla rovescia è accaduta una cosa che ha lasciato senza parole milioni di giocatori, trasformandosi in pochi minuti nell’evento più seguito dell’anno. Dopo il lancio del razzo dal Magazzino Muffito, infatti, un enorme buco nero ha letteralmente risucchiato ogni elemento del gioco. La mappa, i giocatori e tutto ciò che ha reso famoso Fortnite in questi anni, è sparito nel nulla in pochi secondi, lasciando dietro di sé solo uno scintillante buco nero al centro dello schermo, con un tappeto musicale decisamente da Armageddon. Prima di questo i giocatori nell'evento hanno visto un meteorite che colpiva il mondo, dozzine di scariche statiche, una serie di fulmini globulari, quasi si stesse combattendo una battaglia disperata tra L'isola di Fortnite e misteriose forze aliene.

(*Hans Zimmer, è un noto compositore di colonne sonore cinematografiche, Con la OST de "Il Gladiatore" inaugurò una nuova era cine-musicale che lo condusse rapidamente ed in pochi anni, ad essere uno dei compositori più richiesti a livello mondiale nella scena delle colonne sonore per il cinema.)


Una scelta estremamente coraggiosa quella di mettere offline il gioco multiplayer online più giocato in assoluto. Una scelta che dimostra una sicurezza nelle proprie capacità, senza precedenti. Non è possibile nemmeno giocare al vecchio gioco, non è nemmeno disponibile la versione vecchia, è come se di colpo, un buco nero avesse per l'appunto divorato tutto.
Semplicemente, Epic ha "chiuso" del tutto Fortnite. Così come tutti i suoi profili social associati al gioco. La divisione marketing di Epic si sta dimostrando semplicemente geniale. Cosa sta facendo Epic? Sulle prime sembrava proprio un classico espediente degli sviluppatori che sfruttando la narrazione interna del gioco mascherassero un imminente aggiornamento per la stagione Xi. Invece di optare per la solita strategia e mandare down i server per caricare la nuova versione del gioco/app, il team ha dato vita a un vero e proprio spettacolo mediatico in grado di catalizzare l’attenzione dei giocatori, creando al tempo stesso aspettative enormi per ciò che verrà. La fase successiva sarà quella di rendere disponibile il nuovo contenuto del gioco, ma che si tratti di una nuova stagione o del nuovo capitolo di Fortnite, è tutto ancora avvolto nel mistero. Non è una classica manutenzione al gioco. Non è una temporanea sospensione. La X suona pericolosamente come dimensione X.
È una dimensione di sconfinato ignoto. E distanza di molte ore, non è ancora certo nulla e più passano le ore, più l'attesa attorno al gioco cresce. Epic sa benissimo che non appena decideranno di tornare online, grazie a questo evento, avranno il doppio dei giocatori, come minimo.

Il profilo ufficiale di Twitter su Fortnite ha cancellato (temporaneamente) tutti i video ed i post facendo impazzire letteralmente l'intera comunità. Per pochi, interminabili e febbrili minuti, iniziarono a prendere piede le teorie più folli. Era veramente la fine?



A questi "eventi", ad onor del vero, si sono sempre uniti 2 principi di sviluppo piuttosto facili da individuare. Il primo è legato indissolubilmente ad una precisa volontà di creazione del devteam: Gli Eventi del titolo in questione, le cosiddette stagioni, servono sostanzialmente per introdurre nuove idee di gioco, come armi, nuove zone da esplorare o nuove skin per i personaggi, e la seconda, ben più furbetta, è che con questo abile stratagemma gli sviluppatori possono tenere sempre attiva la comunità che si è raccolta intorno al loro gioco, offrendo a ritmo costante stimolanti varianti. Unire l'utile al dilettevole in poche parole. Gli eventi servono anche per rimediare ad eventuali errori di progettazione, o problemi che si sono verificati in maniera costante e ai quali la stessa comunità di giocatori chiede a gran voce una soluzione. Per esempio una zona che permette di "sniperare" con qualche glitch di sorta, ignari giocatori. Quale migliore soluzione che fare un bel tabula rasa? Ogni comunità di gioco online naturalmente conserva un personale decalogo di eventi favoriti realizzati dagli sviluppatori, per esempio, Black Desert Online ne ha avuto numerosi, inoltre è possibile programmarli attraverso un editor speciale di gioco. Non mancano matrimoni creati dai più famosi clan, seguiti o preceduti in alcuni casi da quelli in carne ed ossa. BDO quando fu messo offline per 3 giorni per una manutenzione extra, creò "Fireworks" un evento in cui i giocatori di tutto il mondo avrebbero potuto sparare in cielo un fuoco artificiale, così, per far sentire la loro vicinanza al devteam e alla comunità intera. Suggestivo, senza dubbio, ma si è andati ben oltre con Fortnite.
 
È giusto anche specificare che questa non è la prima volta che assistiamo a qualcosa di simile nel mondo videoludico online. Square Enix tempo addietro aveva organizzato qualcosa di analogo proprio con Final Fantasy 14, e precisamente, durante il passaggio dalla prima versione del gioco al più rifinito A Realm Reborn. In quell’occasione i giocatori di FF furono spettatori della totale distruzione del mondo in cui avevano passato tante ore attraverso i loro avatar. L’evento fu mostrato attraverso un lungo e spettacolare filmato in CG, in cui uno scatenato Bahamut seminava morte e distruzione in ogni angolo del mondo. Il video venne mostrato contemporaneamente a tutti gli utenti connessi, creando di fatto un ponte narrativo tra il gioco originale e la nuova versione del gioco. Tuttavia, vivere online una cosa simile, è qualcosa di drasticamente diverso rispetto al proporre un filmato tramite streaming. Se il Bahamut avesse compiuto la sua distruzione attraverso una sessione online, probabilmente tutto sembrerebbe sembrato epocale come la stagione X del gioco di Epic. 
Fortnite ha ripreso parte della strategia di SquareEnix, trasformandola in qualcosa di interattivo, toccando milioni di gamer. L’evento The End, infatti, non è stato un banale filmato realizzato ad arte, ma è accaduto realmente a tutti coloro che si erano connessi ai server del gioco. Le persone che in quel momento stavano giocando, potranno dire in futuro e con orgoglio “io c'ero"



Un altro degli eventi più memorabili del passato che mi ricorda indirettamente Fortnite fu senza dubbio Cataclysm. Il Cataclisma era la terza espansione di World of Warcraft. Dal punto di vista della trama questa espansione apriva al ritorno di Alamorte, un Signore dei Draghi Neri, Una specie di semidio con le scaglie, un personaggio già presente nei videogiochi, l'ultima volta lo si era visto in Warcraft II: Beyond the Dark Portal. Il suo ritorno causò per l'appunto il devastante Cataclisma che ha sconvolto il mondo di Azeroth. Ma, ad onor del vero, non si trattava di un evento vero e proprio, menchemai o di una stagione/season di WOW. Si trattava di una espansione vera e propria. I giocatori "obbligati" a giocare al nuovo WOW made in Blizzard, si sarebbero poi trovati nuovamente nel tunnel dell'orda o dell'Alleanza dal lunedì al martedì, in un gioco parzialmente "rinnovato" con nuove razze, nuove zone e molte novità al gioco. Senza alcun dramma di fondo. Fornite per certi versi, ha fatto tutto questo online. In diretta. Mentre miliardi di giocatori si stavano sparando addosso, il decimo evento, in una perfetta sinergia, ha offerto qualcosa di indimenticabile per gli stessi giocatori che stavano vivendo la loro esperienza online, condividendola con molti altri giocatori. Anche WOW ha tentato, ma quando i giocatori approdavano online, il mondo era già stato cambiato, Alamorte aveva indubbiamente trasformato la mappa, ma il suo passaggio di distruzione era stato invisibile agli occhi dei milioni di giocatori. Nel momento in cui milioni di giocatori erano tornati connessi, l'opera era già stata compiuta.




Ci sono molti altri giochi che in passato hanno emulato alla perfezione questi aspetti, proponendo innumerevoli varianti, per stesura ed epoca. È realmente indimenticabile per chi ha qualche anno sul groppone e l'ha vissuto indirettamente l'assassino di Lord British in Ultima Online, un evento realmente unico. Una morte che scosse l'intero mondo del gaming, come questo splendido articolo recita in calce. Un assassino realizzato con un abile ladrocinio, tanta fantasia di fondo, ed uno scroll di muro di fuoco castato al momento giusto. 
Non capita tutti giorni del resto, di uccidere il creatore di un mondo online. L'aspetto "core" di Battle royale che ha reso Fortnite così popolare, fu capito molto tempo addietro. Rendere partecipe la propria comunità online è qualcosa di mirabile, e sebbene sia stata a conti fatti una ennesima variante, consegnò potenzialità infinite. Va però puntualizzato che anche in questo caso Lord British e il resto dei creatori del gioco non erano assolutamente d'accordo con l'evento e questo si verificò dinnanzi ad un nutrito gruppo di tester, senza che nessuno potesse immaginare che durante uno stress-test si verificasse un simile evento. Era il 24 settembre del 1997, e da una visita di cortesia reale, in cui l'avatar di Richard Garriot (Lord British) visitava il suo reame ed il suo popolo, la situazione si era drasticamente trasformata in un colpo di stato dopo qualche minuto di incredulità generale.

La reazione dei fedeli compagni di Lord British nonché collaboratori del gioco, fu immediata e spietata. Non potendo riconoscere il responsabile di tale atto, venne attuato un massacro indiscriminato dei presenti tester. Mentre ancora il cadavere di Lord British (al centro) era ancora caldo e reclamava vendetta. 
   
Concludendo, sembra assai probabile che vedremo accadere la stessa interpretazione della narrazione ambientale e degli eventi dal vivo sfoggiata in Fortnite in molti altri titoli online in futuro. Molti addetti del settore si sono sbilanciati, riconoscendo allo staff di Epic, una nuova tendenza, tutta da esplorare, al cui culmine c'è nuovamente l'idea di rendere questi "virtual-mondi" bolle di sospensione sociale oltre che ludiche. Il General Manager di BioWare, per esempio, (Casey Hudson) all'E3 riguardo a questa nuova interazione avrà modo di esprimersi in maniera lapidaria: 

"Il prossimo gioco a cui stiamo lavorando (Dragon Age?) ha come fulcro la narrazione ambientale, tutti potranno parlare di quello che sta succedendo nel gioco, e questo senza leggere mezza riga di storia, è il nostro obiettivo"

Man mano che in futuro un numero maggiore di titoli passerà inevitabilmente ad un modello sempre online, questa tendenza continuerà solo a crescere. La prossima versione multiplayer di Bethesda su Fallout o su The Elder Scroll cosa potrebbe offrire in sostanza? Senza dubbio molte opportunità, sia a  livello di sviluppo ad esclusivo uso del devteam, che per quanto concerne la sperimentazione della narrazione dal vivo ed ambientale. Pensate a quanto potrebbe essere incredibile far parte di un primo evento per esempio per festeggiare i primi mesi di permanenza nel gioco. Come ad esempio una bufera di neve che colpisce l'intero territorio, e trasforma radicalmente il terreno di gioco o magari un'invasione di un qualche esercito straniero. Un ritorno dell'Oblivion? Del Principe Shegorath?Stando alle nuove indiscrezioni Bethesda sta abbracciando il modello lanciato da Fortnite, esacerbando ogni componente all'eccesso. 

«The Elder Scrolls 6 sarà un titolo progettato per essere giocato per dieci anni e più ancora»

   
Per ora dunque abbiamo solo Fortnite ma non riesco a smettere di pensarci, il vero meteorite deve ancora colpirci cari gamer. E la prossima volta, caschi il mondo, voglio esserci. 

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