PAGELLONE - Splatterhouse

PS3 | XBOX 360

E' giunto il momento di dare una nostra valutazione sul ritorno di Splatterhouse, lo storico brand sanguinolento di Namco che ha trovato numerosi pollici versi nella critica specializzata.
Chissà....

...Promosso o bocciato?







SplatterHouse, riprende e ripropone nel 2011, la trama e gli elementi splatter dei suoi precedenti giochi, che fecero in passato la fortuna di questa serie. Adattando la struttura piuttosto convenzionale del picchiaduro a scorrimento orizzontale, alle tre dimensioni, questo reboot ha "rigenerato" per le nuove generazioni di giocatori, e non solo, la formula vincente di Namco che presentò oltre vent'anni fa.

Il devteam ha recepito lo spirito goliardico, fracassone e splatteroso della vecchia serie, ed è riuscito perfettamente a integrarlo con tutto ciò che ne consegue, nel migliore dei modi in questa nuova incarnazione targata 2010




Il sistema di combattimento è rimasto molto grezzo e primitivo, come lo è d'altronde, il mostruoso protagonista. Rick è in possesso di attacchi potenti e combo devastanti, rilasciabili su deformi avversari per dare il via a spettacolari carneficine. Questo setting brutale ma fluido, rende il gioco molto divertente e accessibile fin da subito, sebbene il sistema di controllo risulti un po' complesso da apprendere, principalmente durante le prime fasi di gioco.

Per spazzare via le orde di creature Lovecraftiane che vi/ci si parereanno davanti, non sono richieste la precisione o una dedizione nel combat system di un Bayonetta o di Ninja Gaiden, ma uno stomaco forte per sopportare amputazioni, splatteramenti e sanguinosissime "esecuzioni", spettacolari le finisher moves foriere di emoglobina, un tripudio di fontane di sangue che grazie a semplici QTE daranno la sensazione di fare male davvero ai nemici.
Peccato per la parata che risulta quasi inutile prediligendo l'attacco.



La trama di Splatterhouse poggia sul significato stesso di reboot ma non solo, Splatterhouse amplifica diversi concetti, aumenta il background dei personaggi, infila una serie di piccole aggiunte che rendono davvero spettrale l'avventura, azzecca molti dialoghi e dona alla Terror Mask una indole davvero riuscita, con divertenti siparietti e scambi di battute che non sempre mostreranno il lato simpatico e frivolo della vicenda. La storia, custodisce con estrema semplicità i classici elementi della saga della West Mansion e d'altronde è sempre la stessa : Il Dr.West è un vecchio professore della Misaktonic Medical School of Arkham, l'eccentrico accademico ha però un piccolo vizietto : è un corrotto servo del grande Cthulhu, è un ricercatore dell'occulto ed è un praticante dalla necrobiologia, una scienza proibita e disumana. La ragazza di Rick, Jennifer, sceglie la serata sbagliata per far visita al professore specie nella sua lugubre e sperduta magione. Rick si vedrà costretto ad indossare la Terror Mask, un artefatto misterioso in possesso al professore, e riunucirare alla sua umanità pur di salvarla, l'impresa non sarà facile e come sempre, non mancheranno, nel corso del gioco, tante spiacevoli sorprese.





La grafica di Splatterhouse è grezza, la modellazione poligonale fa il suo dovere solo sul protagonista, mentre tutto il resto è abbastanza discreto ma solo gradevole, con uno stile però molto vivido e fumettoso. Dai vecchi giochi vengono ripresi stile, ambientazioni deliranti e visionarie e molti elementi artistici, come ad esempio le fattezze "retro" dei nemici o alcuni tormentoni classici della serie, non mancheranno per i più fanatici e nostalgici del passato, intere aree di gioco in grafica bidimensionale, un omaggio davvero spettacolare ai vecchi tempi. Durante il gioco avremo a che fare con molti filmati, alcuni in grafica di gioco e altri in CG, questi ultimi sono davvero ben fatti, e ricordano quasi per cura e stile le odierne produzioni Pixar.

Notevoli gli effetti del sangue che coprono ogni superficie di gioco, davvero grottesco lo smembramento a cui Rick sarà sottoposto quando scarseggierà l'energia, visto che sarà letteralmente spolpato con tanto di ossa in bella mostra. Il prodotto finale sul versante tecnico poteva però essere un po' più curato, si poteva dedicare maggior tempo per sistemare la telecamera, le poche incertezze del motore grafico, ma soprattutto ridurre i tempi di caricamento specie dopo ogni morte, che rendono l'esperienza più frustate del necessario e spesso spezzano il ritmo.
 Insomma, qualche accorgimento in più avrebbe certamente aiutato.





Anche il sonoro di Splatterhouse è stato rielaborato e presenta il giusto mix tra modernità e tradizione, un comparto di tutto rispetto, estremo, ma senza dubbio affascinante. Splatterhouse presenta un omaggio al passato sonoro della serie con un gran rispolvero di soundtrack direttamente da splatterhouse 2 e 3, però allo stesso modo, non rinuncia ad una vera e propria maratona di aggressività musicale : una scaletta di brani death metal da capogiro, il meglio (o il peggio) del frastuono sonoro di questi anni, accompagneranno il giocatore, mentre Rick compirà su schermo, veri e propri bagni di sangue di nemici, graffianti schitarrate, guizzi impazziti di batteria e feroci cantanti faranno da sfondo musicale. Scelta coraggiosa ma anche azzardata, a causa della natura estrema della colonna sonora, che potrà non piacere a tutti.
I brani metal spesso seguiranno i momenti più concitati del gioco, ovvero gli scontri, per tutto il resto del gioco invece, ci è riservata una colonna sonora atmosferica, spettrale e decisamente coinvolgente. Ottimo il doppiaggio in inglese, buono l'adattamento italiano nei sottotitoli.





Il gioco si attesta sulle 8-10 ore offrendo una avventura dai ritmi serrati eppure funzionali, ogni livello è concepito in maniera lineare e scorrevole, con qualche piccolo enigma filtrato spesso, attraverso un massacro, il gioco tuttavia introduce bounus ed extra a pioggia come i deliranti Diari del Professor West, i grammofoni disseminati nei livelli e infine le provocanti foto di Jennifer. Diversi collezionabili insomma, sono un valido incentivo a rivivere le gesta di Rick e della Terror Mask, alcuni di questi elementi sono nascosti nelle aree di gioco che percorreremo mentre altri si possono ottenere nella modalità arena, sezione appositamente dedicata a perfezionare le nostre doti di combattimento. In molte zone del gioco sono sparse citazioni di varia natura, dal cinema horror alla letteratura gotica più pop, sarà divertente esplorare gli ambienti e cercarle. Come se non bastassero questi extra, SplatterHouse omaggia ancora una volta il suo passato dando la possibilità di giocare tutti e 3 i capitoli originali della saga, SplatterHouse, SplatterHouse 2 e SplatterHouse III, apparsi rispettivamente su arcade e su sega megadrive con una operazione senza prezzo e con una emulazione semi perfetta, insomma un graditissimo omaggio GRATIS.



CONSIGLI PER GLI ACQUISTI
Splatterhouse è un gioco sacrificato sull'altare dell'imediatezza, che rinuncia (ben sapendolo) di sembrare raffinato o stiloso come altri action moderni, regala però un genuino divertimento di pancia, capace di restituire nuovamente le stesse sensazioni che si provavano sui vetusti cabinati arcade e non è cosa da poco.
Se amate i giochi frenetici e divertenti è il gioco che fa per voi, inoltre potrebbe davvero coinvolgervi se cercate titoli dal gusto semplice e genuino.
Acquisto obbligato per i retrogamers naturalmente.


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2 Commenti

  1. Ottima analisi Aku.
    Concordo con tutto. Un gioco molto carino e dal fortissimo tasso di violenza. Forse tra i più violenti della gen. Ho fatto pure tutte le sfide nell'arena e i collezionabili^^
    Il pacchetto poi è notevole visto che ti porti a casa anche i primi capitoli.
    Un gioco da 7 pieno. Consigliato.

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  2. Devo dire di non aver apprezzato pienamente questo remake. Da un lato è innegabile il tentativo di rendere giustizia a una grande gloria del passato , dall'altra si ha una serie di meccaniche che ormai faccio fatica a digerire. Anche la stessa concezione dei mostri ("toh! se il primo boss è un demone , il secondo sono DUE demoni!!! logic..."), purtroppo poteva andare bene nell'ottica di un gioco di 10 anni fa, ora mi aspetto meglio. Riassumendo: è un buon remake, lo consiglierei sicuramente ad un nostalgico, ma ad una nuova leva probabilmente proporrei altro.

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