Devil's Third: story mode - "Non bello, ma balla"

WiiU
 
Torna sulle nostre pagine un titolo fortemente bocciato dalla critica videoludica, in molti casi però senza che il giudizio sia conseguito ad un'approfondita prova, torniamo a scrivere di Devil's Third per Nintendo WiiU

leggi anche la recensione a cura di Wolf_Loz:  Devil's Third: le motivazioni di un lupo



TECNICAMENTE DELUDENTE, MA...

Senza mettere sul piatto scuse, che pure ci sarebbero considerando che il titolo ha subito uno sviluppo a dir poco travagliato, il gioco si presta senz'altro a giuste critiche per lo più riconducibili ad un unico filo conduttore: una realizzazione tecnica claudicante.

La grafica è nella media, ma della generazione PS3, Xbox360, non fa dunque giustizia alle potenzialità di WiiU. Texture slavate, pochi oggetti a schermo, unico personaggio degno di nota per realizzazione è il protagonista Ivan. Gli ambienti sono poco curati dal punto di vista artistico e, ad eccezione di un livello a tema giapponese, tutto risulta poco caratterizzato con un susseguirsi di ambientazioni militari more of the same (peculiarità già criticata in vecchi giochi made Itagaki).

L'intelligenza artificiale è deficitaria, i nemici infatti si espongono sin troppo stupidamente agli attacchi.

Il frame rate è parecchio instabile. Non ingiocabile, ma durante la mia partita in un paio di occasioni, fortunatamente prive di nemici nelle vicinanze, ho subito vistosi cali che certificano un titolo senz'altro non sviluppato con la proverbiale Nintendo quality.

La trama si prende molto sul serio pur essendo il tripudio del B movie trash.
Tutto sommato una carenza digeribile considerando che il protagonista è un autentico personaggione die hard. Il nostro alterego Ivan, detenuto russo pentito, scarcerato dai servizi segreti U.S.A. perchè l'unico in grado di dare la caccia alla sua vecchia banda criminale, è un tipo dalle poche parole, perennemente in occhiali da Sole ed a dorso nudo, anche sulla neve (un personaggio troppo trash ed estremo per non essere amato).


Un quadro, dunque, che sembrerebbe assai negativo, se non fosse che pad alla mano Devil's Third è tutto divertimento, capace di far dimenticare gli stenti sopra esposti.
I fan dei Ninja Gaiden made Itagaki capiranno bene quando scrivo che non importa la trama, non importa la direzione artistica, non importa la grafica...Questo gioco è violenza ed adrenalina, ma soprattutto divertimento. Le ore passano che è una bellezza e si arrriva fino al mattino a dire "l'ultimo livello poi spengo", merito di un gameplay, grezzo sì a causa degli stenti tecnici ma, coinvolgente.



PROMESSE DELUSE, MA CHI SE NE FREGA...

Devil's Third si era annunciato come il mix perfetto fra shooter ed action e se prendessi questa affermazione come legge allora non potrei che anche io criticarlo in quanto risulta essere sbilanciato a favore della componente shooter, infatti nella maggioranza delle situazioni è più fruttuoso agire fucile in spalla piuttosto che con la lama, ciò nonostante preferisco valutare il titolo non per quello che prometteva di essere ma per quello che è e cioè un buon fps vecchio style con la possibilità di combattimento corpo a corpo.
Premio, dunque, l'ottima varietà di approccio permessa dalle mappe che, se esteticamente pagano dazio, a fini ludici dimostrano le abilità di Itagaki ed il suo team. Grazie alla presenza di aree su più livelli d'altezza è infatti possibile salire in punti elevati degli stage e lanciarsi magari spada in mano sorprendendo modi stealth il nemico, una varietà di approcci che permette di agire con fantasia facendo venir meno la noia.
Scegliere come affrontare un nemico dipende molto dalla tipologia dello stesso, ne esistono in varia natura, da lenti tank a velocissimi ninja, ed attaccando in gruppi sempre numerosi è necessario agire con approccio ragionato.
In modalità fuoco la visuale passa in prima persona, una follia a raccontarlo ma così non è, risultando comoda sin dai primissimi minuti.
Il livello di difficoltà, come da marchio di fabbrica di Itagaki, è aspro ma ben pensato. Basta subire un paio di colpi in breve sequenza per conseguire il Game Over; vengono in aiuto però numerosi checkpoint così la morte non diventa frustrazione ed il giocatore è portato ad accettare l' ardua sfida proposta. Inoltre come ultima spiaggia è possibile abbassare la difficoltà senza perdere progressi di gioco.
Malino le boss fight, sostanzialmente tutte scontri all'arma bianca in cui è essenziale schivare e parare con tempismo gli attacchi di boss velocissimi. Nulla però di veramente epico come è lecito aspettarsi da uno scontro boss.

La longevità dello story mode si attesta sulle 10 ore circa, ampiamente nella media del genere e lontana dalle 3 ore che trovate scritte in alcune recensioni.
Ricordo che da dicembre 2016 sono stati chiusi i server dedicati alle modalità multigiocatore, che non tratto in questo articolo perchè appunto ormai superfluo, per cui d'ora in avanti se decideste di comprare Devil's Third sappiate che avrete a disposizione solo la campagna singol player.



In definitiva Devil's Third è un titolo con delle magagne e con delle macchinosità old style da scrollarsi di dosso, ciò nonostante non può essere definito insufficente. In questo gioco c'è tutto Itagaki, pochi fronzoli tanta sostanza, che si traduce in divertimento alle stelle.
Per ogni appassionato di sparatutto ed action possessore di WiiU,  il consiglio è di concedergli una chance, soprattutto ora che è facile trovarlo in vendita a pochi euro.


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3 Commenti

  1. Questo titolo prima o poi devo recuperarlo.
    Mi sembra ampiamente sulle mie corde.

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  2. Sarebbe un buon recupero, i difetti tecnici ci sono tutti, ha rotture, sbilanciamenti, glitch, cali di frame rate ecc ma venendo al succo del discorso... a me ha divertito molto. E in fondo questo sarebbe uno degli 'obiettivi ' principali di questo medium, in fondo non tutti i titoli devono ambire a rivoluzionare il panorama.
    A maggior ragione per un titolo che non fa della trama o grafica un punto di forza.
    Ha delle buone idee sulle boss fights ad eccezione della prima terribile e rotta, nonostante la ripetitività di fondo ha un buon ritmo e intrattiene dall'inizio alla fine.
    Nella piattezza generale delle orribili ambientazioni (come sono orribili quelle di un MG Rosing per me, tanto per intenderci) si riserva persino uno stage orientaleggiante artisticamente ispiratissimo.
    Insomma va approcciato tenendo a freno (anzi, a guinzaglio) le aspettative, ma anche solo per gameplay e divertimento non lo ritengo un titolo che si meritasse tutto questo affossamento da parte della critica.
    Tecnicamente lo meriterebbe ma sappiam bene che un bideogioco non é solo tecnica, e che le magagne di frame rate esistono da tempo anche su altri titoli (in Devil's in 2/3 occasioni sono assolutamente inaccettabili ma ad ogni modo non lo rendono ingiocabile. I cali ci sono ed é facile accorgenersene nei punti precisi, ma almeno il gioco non é tutto così! Il sensei ci ha graziato!)

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